ROMA (MF-DJ)--Il direttore generale di Tim, Pietro Labriola, ha lavorato anche durante le festività per studiare le linee guida del nuovo piano industriale. Il progetto, che sarà presentato il 2 marzo al mercato e quanto prima al cda, che dovrà condividerlo passo passo, punta a separare Tim in più di un'azienda, per far emergere il valore delle singole parti, e renderla un boccone indigesto da scalare.

Labriola, scrive Repubblica, ha scelto Mediobanca e la banca d'affari Vitale & Co per assisterlo nello studio delle varie opzioni strategiche per scorporare l'infrastruttura di rete e per separare le altre attività come il cloud, che dovrebbe essere associato al segmento di clientela top, in modo da avere una divisione coerente e razionale delle varie attività per far emergere il valore del gruppo.

Il consiglio straordinario per vagliare le linee guida del piano e nominare l'amministratore delegato del gruppo ancora non è stato convocato, ma l'idea è che si proceda in questa direzione entro domenica 16 gennaio.

In vista anche la nomina di un nuovo presidente. Il favorito sarebbe Massimo Sarmi, presidente di Asstel e di Fibercop (la società della rete di Tim, di cui nel 2020 Kkr ha rilevato il 37,5%), con un passato ai vertici di Nexi, Poste e della stessa Telecom, gradito al ministro Giancarlo Giorgetti.

Il piano dovrebbe articolarsi su più scenari, a seconda che l'azienda debba rispondere o meno a una o più Offerte pubbliche di acquisto rivali. Più il manager sarà capace di dimostrare agli investitori che dentro Tim c'è tanto valore, più riuscirà a scongiurare la possibilità di diventare un target da scalare, e comunque non "al prezzo indicativo di 0,505 euro" proposto da Kkr a fine novembre. Se infatti in tempi brevi il colosso Usa decidesse di trasformare la sua manifestazione d'interesse in un'Opa vincolante per rilevare il controllo di Telecom, probabilmente Vivendi risponderebbe al fuoco. Il gruppo francese, che con il 23,9% del capitale è primo azionista di Telecom, insieme ad un altro fondo infrastrutturale (come Macquarie) o di private equity (come Cvc), potrebbe infatti competere con l'Opa di Kkr con un'Offerta alternativa.

Anche se diverse fonti finanziarie ritengono improbabile che Kkr lanci un'Opa in tempi brevi, e prima che venga nominato il futuro presidente della Repubblica, i vari soggetti interessati sono in allerta: per questo motivo a cavallo delle feste hanno tutti scelto un advisor per studiare l'operazione.

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(END) Dow Jones Newswires

January 04, 2022 02:38 ET (07:38 GMT)