MILANO (MF-DJ)--Ieri, Moncler è stato il peggior titolo del Ftse Mib avendo perso oltre il 6% per l'effetto Cina.
In termini assoluti, scrive MF, il gruppo dei piumini ha bruciato 1,04 miliardi di valore, scendendo sotto i 15 miliardi di capitalizzazione. A conti fatti l'impatto diretto per Remo Ruffini, l'imprenditore che ha rilanciato il brand, è stato di 165 milioni. Ma il patron dell'azienda può dormire sonni tranquilli. Perché, come emerge dal bilancio 2020 della Ruffini Partecipazioni Holding, quest'anno comunque ha incamerato 346,7 milioni di dividendo. A staccare l'assegno a favore della cassaforte è stata la sub-holding Double R, la società che, in seguito al riassetto collegato all'acquisto di Stone Island, ha il 19,99% della società quotata. A cosa è dovuto il maxi incasso? Alla distribuzione di riserve (397,6 milioni) decisa da Double R in seguito all'accelerated bookbuilding di 8,2 milioni di titoli Moncler completato il 12 marzo.
Moncler S.p.A. disegna, produce e commercializza piumini di lusso. Il gruppo propone anche capi di abbigliamento invernali (cappotti, pantaloni, polo e pullover), calzature, borse e accessori (guanti, cappelli, sciarpe e scaldacollo). Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- distribuzione al dettaglio (78,3%): a fine 2023, Moncler dispone di una rete di 350 punti vendita, ripartiti per marchio tra Moncler (269) e Stone Island (81), localizzati in Europa-Medio Oriente-Africa (121), Asia (178) e America (51);
- distribuzione all'ingrosso (21,7%): Moncler dispone di una rete di 72 punti vendita, suddivisi tra Moncler (57) e Stone Island (15).
La ripartizione geografica del fatturato (escluso Stone Island) è la seguente: Europa-Medio Oriente-Africa (35,4%), Asia (50,2%) e America (14,4%).