Lo dice la società in una nota in cui annuncia i conti del primo trimestre.

A marzo Prysmian aveva comunicato la stima di un Ebitda tra 0,95 e 1,02 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con i 960 milioni del 2019 (1,01 miliardi con effetti Ifrs9).

Il trimestre si è chiuso con un utile netto di pertinenza in calo a 23 milioni da 88 milioni di un anno prima.

I ricavi si sono attestati a 2,6 miliardi (-5,4% su base organica): a una solida performance del Nord America (+3,6%) fanno da contraltare il calo atteso del settore telecom (-19%) e il rallentamento di Energy & Infrastructure (-3,4%).

L'ebitda adjusted è a 197 milioni, in calo dai 231 milioni di un anno prima con un margine sui ricavi del 7,6% (da 8,3%).

L'indebitamento finanziario netto sale a 2,6 miliardi rispetto ai 2,14 miliardi di fine 2019, "in linea con le attese e la stagionalità del business".

Il free cash flow è di 538 milioni con un miglioramento dai 433 milioni di fine 2019.

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