MILANO (MF-DJ)--«I due rischi cyber maggiori sono da un lato il sabotaggio, dall'altro l'esfiltrazione dei dati. E una volta che parte l'attacco, non si possono stimare gli effetti collaterali, che oltre alla vittima designata possono diffondersi a macchia d'olio e colpire altri soggetti, incluse persone, istituzioni e aziende».

Così esordisce Alessio Aceti, ceo di Sababa Security dal 2019, società che si occupa di sicurezza informatica, quotata a fine 2021 sul segmento Egm di Piazza Affari. Aceti, ex top manager del colosso Kaspersky a Mosca, nella capitale russa ha lavorato per quasi cinque anni, per tre ha ricoperto la carica di vicepresidente con una responsabilità a livello globale. «Anche in tempi di pace vediamo molti attacchi attribuiti ad agenzie governative, che spesso hanno un target specifico ma poi colpiscono vittime aggiuntive.

Qualche anno fa un attacco denominato NoPetya, che pare avesse come target il sistema delle Entrate in Ucraina e attribuito da alcuni ricercatori al governo russo, si è esteso ad aziende come il colosso danese Maersk, che si occupa di trasporto marittimo, alla società francese Mondelez e a molti altri. Era un attacco di tipo wiper, cancellava i dati, stessa cosa per Stuxnet, malware secondo molte fonti, incluso Edward Snowden, creato dai governi di Usa e Israele per attaccare il programma nucleare iraniano e poi ritrovato sui sistemi di diverse aziende», racconta Aceti. Che cita anche gli interventi del collettivo di hacker Anonymous, uniti da cause comuni. Nei giorni scorsi hanno preso di mira diversi siti governativi russi. «Il rischio è che, pur trattandosi di un fuoco amico, gli effetti collaterali di queste ondate di attacchi si riversino anche sulle società italiane. Per esempio banche o assicurazioni. Ma non solo, abbiamo diversi gruppi italiani del settore industriale, quotati a Piazza Affari, con storica presenza nel Paese», prosegue Aceti.

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(END) Dow Jones Newswires

March 07, 2022 02:50 ET (07:50 GMT)