Il presidente esecutivo di Samsung Electronics Jay Y. Lee dovrà affrontare venerdì un'ultima udienza in tribunale per le accuse di frode contabile e manipolazione del prezzo delle azioni, relative alla fusione da 8 miliardi di dollari di due affiliate di Samsung nel 2015.

Il processo è l'ultima incertezza legale per Lee, che è stato graziato per una precedente condanna separata e solo l'anno scorso ha consolidato la sua posizione di leader di Samsung.

Nell'udienza di venerdì, i pubblici ministeri diranno alla Corte Distrettuale Centrale di Seoul quali sono le condanne richieste per Lee e altri ex dirigenti accusati per la fusione del 2015 che ha aiutato Lee ad assumere un maggiore controllo dell'ammiraglia del gruppo Samsung Electronics.

I procuratori sostengono che il coinvolgimento dei dirigenti nella fusione delle affiliate del gruppo Samsung C&T e Cheil Industries ha incluso la manipolazione del prezzo delle azioni che ha cercato di guadagnare a spese degli investitori di minoranza.

Lee e i dirigenti hanno negato di aver commesso illeciti, affermando che la fusione e i processi contabili contestati dai procuratori facevano parte delle normali attività di gestione.

La sentenza del tribunale di primo grado nel processo iniziato tre anni fa nel 2020 è attesa al più tardi all'inizio del prossimo anno.

Gli analisti hanno detto che, a seconda del verdetto, per Lee sarà più difficile o più facile plasmare il futuro di Samsung Electronics e delle sue affiliate. Un'assoluzione gli darebbe più spazio per perseguire importanti decisioni strategiche, in particolare per quanto riguarda le fusioni e le acquisizioni.

In precedenza, Lee era stato condannato per aver corrotto l'ex Presidente sudcoreano Park Geun-hye ed era finito in carcere per un totale di 18 mesi nel quadriennio 2017-2021. Successivamente è stato rilasciato sulla parola nel 2021 e graziato nel 2022.