ZURIGO (awp/ats) - Un nuovo inasprimento della politica monetaria era "assolutamente necessario": lo ha affermato il presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan nella conferenza stampa a Zurigo seguita alla decisione di innalzare dall'1,0% all'1,5% il tasso guida dell'istituto.

"Più l'inflazione si consolida, più diventa difficile combatterla", ha affermato il 60enne. Agli occhi della BNS l'ultima stretta non non avrà un impatto negativo sull'economia elvetica. Nel decidere sul costo del denaro l'istituto ha peraltro "naturalmente" valutato anche la situazione delle banche commerciali, ha precisato Jordan.

"Se ci astenessimo dall'aumentare i tassi di interesse avremmo un problema più grande", si è detto convinto l'economista. "Se stringiamo troppo tardi, dovremo stringere molto di più in seguito, con tutte le conseguenze negative che ne derivano", ha aggiunto. Jordan ha sottolineato che i tassi d'interesse di riferimento in Svizzera sono ancora a un livello molto basso, soprattutto nel confronto internazionale.