La Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori (ACCC) ha dichiarato in un comunicato che l'integrazione proposta a livello di vendita all'ingrosso e al dettaglio limiterebbe la concorrenza in diversi mercati, mettendo a rischio la concorrenza nel settore farmaceutico nazionale.
Le azioni di Sigma sono scese di quasi l'11% nei primi scambi di giovedì, raggiungendo il punto più basso dal 21 febbraio, secondo i dati di LSEG.
Sigma ha dichiarato a dicembre che si sarebbe fusa con il gigante privato delle farmacie Chemist Warehouse Group.
L'accordo proposto prevede che Sigma acquisisca Chemist Warehouse in cambio di una partecipazione nell'azienda e di 700 milioni di dollari australiani in contanti, consentendo a Chemist Warehouse di essere effettivamente quotata backdoor attraverso Sigma.
Chemist Warehouse deterrà l'85,8% dell'entità risultante dalla fusione, che rifornirà 1.000 farmacie allineate a Sigma e possiederà 600 punti vendita Chemist Warehouse.
L'autorità di regolamentazione ha affermato che l'accordo potrebbe lasciare le farmacie al di fuori del gruppo risultante dalla fusione a dover affrontare un aumento dei costi, che le porterebbe ad essere meno competitive. (1 dollaro = 1,5013 dollari australiani) (Servizio di Scott Murdoch a Sydney e Roushni Nair a Bengaluru; Redazione di Alan Barona e Jamie Freed)