MILANO (MF-DJ)--Stellantis si muove in calo in mattinata (-1,87%) dopo le parole di Carlo Tavares sul tema dei veicoli elettrici.

I governi, a partire da quello italiano, devono capire che hanno un interesse diretto a sostenere le dimensioni del mercato dell'automobile, perchè altrimenti i loro Paesi ne soffriranno le conseguenze in termini di occupazione e crescita economica. Lo ha affermato, secondo quanto riporta Repubblica, Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, a margine del suo intervento di ieri alla conferenza Ces di Las Vegas, spiegando che è indispensabile che i Governi non rendano difficili le attivitá con regole e limitazioni che riducono il mercato, perchè ciò costringerebbe le compagnie a tagliare gli investimenti, rallentare la transizione ecologica e, probabilmente, perdere posti di lavoro.

"Il caso del mercato italiano - ha spiegato Tavares - è molto

interessante perchè, come sapete, l'Italia ha il segmento B piú grande

sul mercato d'Europa. Ciò fa sì che la questione della convenienza e

dell'accessibilitá sia molto importante, in un momento in cui tutti

stiamo cercando di ridurre i costi dell'elettrico. Rischiamo di non

riuscire a presentare sul mercato veicoli elettrici ad un prezzo

accessibile per la classe media e questo è esattamente quello che sto

cercando di evitare".

Secondo il Ceo di Stellantis "questa situazione non è specifica dell'Italia. Vale per tutta l'Europa, e soprattutto per i paesi del sud Europa, come Francia, Spagna, Portogallo e Grecia. Vuol dire che dobbiamo accelerare la riduzione dei costi per la tecnologia dei veicoli elettrici, e proteggere l'accesso della classe media a questi veicoli tramite sussidi diretti ai consumatori". Il problema è che "ciò ha un impatto sul bilancio e sul debito e il costo del debito è ora piú alto per l'aumento dei tassi di interesse. Questa è la situazione che affrontiamo in Europa ed è piú acuta in Italia".

Perciò, secondo Tavares, bisogna essere pronti a prendere decisioni impopolari, perchè "se si smette di lavorare sui costi, in questa industria si va da eroi a zero in tre anni". In particolare per la transizione ecologica, che aumenta di circa il 40% i prezzi delle auto: "Non abbiamo altra scelta nell'industria automobilistica, se non quella di assorbire i costi della tecnologia". Il rischio è perdere il grande pubblico e quindi non solo ridurre i ricavi delle aziende, ma anche l'impatto che l'adozione dei veicoli elettrici può avere sul clima del pianeta. In sostanza è un cane che si morde la coda, perchè se non si riducono i costi, i prezzi diventano insostenibili per la classe media. Se il grande pubblico non compra piú le auto, le compagnie sono costrette ad adeguarsi, tagliando la produzione, e quindi stabilimenti e posti di lavoro. "La scelta - spiega Tavares - la devono fare i cittadini. Se non vogliono piú la mobilitá attraverso le auto, ci adegueremo. Noi possiamo preservare la nostra fetta del mercato, non la dimensione del mercato.

Alla dimensione devono pensarci i governi. Quando incontro i capi di stato e di governo e mi chiedono degli impianti di produzione, io rispondo sempre: dato il talento della mia squadra, ho fiducia nel fatto che possiamo difendere la nostra quota di mercato. I miei bisogni però dipendendo dalla dimensione del mercato nel suo complesso e ciò dipende dalle vostre decisioni".

Il Ceo di Stellantis ha parlato anche del crescente caos nel mondo, in particolare quello geopolitico, che ha avuto un impatto sulle decisioni relative alla strategia in Asia: "non abbiamo necessariamente bisogno di produrre in Cina. Si possono sostenere i clienti senza avere un produttore locale. Resteremo in Cina, ma siamo consapevoli di quello che sta accadendo nella geopolitica: noi siamo una societá piú occidentale e non voglio che la mia compagnia sia esposta, nel caso in cui dovessero aumentare le tensioni geopolitiche". Da qui la scelta sulla produzione locale: "In Cina una massiccia presenza di asset sarebbe una strategia rischiosa. Vogliamo essere leggeri dal punto di vista degli asset. Questo potrebbe significare una potenziale crescita minore, ma anche un potenziale di profitto maggiore". Una delle joint venture infatti è finita, mentre "l'altra la stiamo ancora discutendo, per capire quali potrebbero essere le condizioni per continuarla. Le trattative però sono difficili".

A detta degli esperti di Equita Sim - rating buy e target

price di 19 euro - le dichiarazioni di Tavares non "sorprendono

ritenendo ci sia ancora molto da fare, considerando che la fusione Fca-Psa è efficace solamente da 2 anni e che l`utilizzo della capacitá produttiva in parecchi impianti è sicuramente sub-ottimale. Il piano comunicato in occasione dell`annuncio della fusione prevedeva 4 mld di oneri non ricorrenti; l'obiettivo originario consisteva nel raggiungere 5 mld di sinergie che riteniamo verranno nettamente superate".

fus

marco.fusi@mfdowjones.it


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January 06, 2023 05:00 ET (10:00 GMT)