T2 Biosystems, Inc. ha annunciato la partecipazione allo studio pilota Antibacterial Resistance Leadership Group (ARLG) finanziato dal NIH per i pazienti affetti da polmonite. Lo studio pilota Pneumonia Direct è uno studio prospettico, osservazionale, diagnostico e di fattibilità per determinare l'accuratezza di più test diretti al patogeno e all'ospite per la diagnosi di polmonite associata a ventilatore (VAP). Sotto la direzione di Kimberly Hanson, Dottore in Medicina, Università dello Utah, lo studio cerca di esplorare nuovi approcci per la diagnosi di VAP e un rilevamento più completo delle infezioni resistenti agli antibiotici.

Il disegno di fattibilità è destinato a informare i futuri studi interventistici che indagheranno l'impatto clinico degli approcci combinati di test diretti al patogeno e all'ospite. Nello studio pilota, il pannello T2Bacteria® approvato dalla FDA e il pannello T2Resistance®, incluso come una delle piattaforme dirette agli agenti patogeni, saranno valutati per la capacità di rilevare rapidamente le infezioni nel sangue che attualmente non vengono rilevate dai metodi convenzionali. I test dei campioni T2 per lo studio multicentrico saranno eseguiti presso i laboratori della Johns Hopkins Medicine.

Il livello di rilevamento estremamente basso della tecnologia T2 Biosystems (?T2MR?) nel sangue intero (1 ? 11 CFU/mL) è stato efficace nel rilevare le infezioni secondarie.

Recentemente, una pubblicazione del 20221 sulla rivista Microbiology Spectrum ha valutato l'uso dei test di sepsi di T2 Biosystems? nei pazienti COVID-19 e ha rilevato che "senza l'uso aggiuntivo di T2MR, il 13,3% delle candidemie e il 10% delle superinfezioni batteriche non sarebbero stati rilevati". La polmonite associata al ventilatore (VAP) è una delle infezioni nosocomiali più comuni che complicano la medicina critica.

Studi recenti hanno riportato che la VAP colpisce tra il 5 e il 40% dei pazienti intubati per più di 2 giorni, con variazioni significative a seconda del Paese, dell'unità di terapia intensiva (ICU) e dei criteri utilizzati per definire la malattia. I pazienti che sviluppano la VAP hanno una durata prolungata della ventilazione meccanica, una maggiore durata della degenza in terapia intensiva e costi ospedalieri più elevati. Gli esiti negativi sono dovuti, almeno in parte, alle difficoltà nel fare una diagnosi di VAP, che a sua volta ritarda l'inizio di una terapia antibiotica appropriata.

I criteri clinici che suggeriscono la VAP sono aspecifici e i test microbiologici standard non separano definitivamente i colonizzatori delle vie aeree dai patogeni invasivi. L'incertezza diagnostica che ne deriva è uno dei principali fattori che portano all'uso inutile di antibiotici e potenzialmente alla resistenza agli antimicrobici nell'unità di terapia intensiva5. Inoltre, la selezione di una terapia empirica efficace per la VAP è complicata anche perché i patogeni multiresistenti possono essere isolati sia nei casi di VAP ad esordio precoce (cioè entro i primi 4 giorni di ricovero), sia nei casi ad esordio tardivo.