ROMA (MF-DJ)--'Il mercato delle infrastrutture di rete fissa è stato interessato dalla proposta di separazione legale volontaria di Tim della propria rete di accesso, con la creazione di una societá separata denominata FiberCop. L'Autoritá ha condotto un'analisi preliminare del progetto per verificarne l'affidabilitá e la serietá, nonchè la potenziale idoneitá a migliorare le condizioni di concorrenza nel settore, ritenendolo ammissibile per un vaglio piú approfondito e, attualmente, dopo una consultazione pubblica del mercato, sta approfondendo la questione in vista delle sue determinazioni'.

Lo afferma Giacomo Lasorella, presidente dell'Agcom, illustrando la sua prima Relazione annuale al Parlamento aggiundendo che 'Tim ha anche notificato all'Autoritá un'offerta di coinvestimento in reti VHCN, che prevede la realizzazione di una nuova rete ad altissima capacitá in fibra ottica fino ai locali degli utenti finali o alla stazione di base mediante contitolaritá ovvero condivisione del rischio a lungo termine attraverso cofinanziamento o accordi strutturali di acquisto. Dopo aver ritenuto il progetto ammissibile e dopo averlo sottoposto a consultazione pubblica (market test) ai sensi dell'art. 79 del Codice Europeo l'Autoritá effettuerá le sue valutazioni'.

Secondo l'Agcom, 'sussistono ancora differenze molto significative tra i diversi territori del Paese e, in particolare, tra Centro Nord e Sud e tra cittá e campagna. Pur tuttavia, gli ingenti investimenti pubblici e privati attualmente in campo ed un contesto di concorrenza crescente nei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa lasciano intravedere una situazione infrastrutturale in forte evoluzione'.

'Guardando all'attuale situazione della diffusione dei servizi a banda larga sul territorio italiano, a fine 2020 gli accessi broadband e ultrabroadband, residenziali e affari, hanno superato 18,1 milioni di unitá, pari ad un rapporto di 30,4 linee ogni 100 abitanti. Tale indicatore è pari a 20,4 linee per 100 abitanti per le connessioni con capacitá maggiori di 30 Mbit/s (16% nel 2019) e scende a 15,6 linee (11,7% lo scorso anno) con riguardo a quelle con velocitá superiore a 100 Mbit/s'.

Anche l'assegnazione dei diritti per la trasmissione degli eventi sportivi negli ultimi anni ha registrato 'una crescente presenza delle piattaforme: dapprima con Amazon e, piú di recente, con Dazn che ha acquistato i diritti televisivi per le partite di calcio di Serie A per le stagioni 2021-2024' con Tim nel ruolo di partner tecnologico. L'Autoritá ha adottato 'un Atto di indirizzo con il duplice scopo di evitare fenomeni di congestione della rete, conseguente ai picchi di traffico, che potrebbero verificarsi in corrispondenza della trasmissione simultanea di uno o piú eventi calcistici, e di garantire una migliore qualitá del servizio. Quella di contribuire a governare questa fase complessa, caratterizzata da una tumultuosa transizione verso il mondo digitale, a maggior ragione in relazione all'attuazione del Pnrr, costituisce una delle sfide piú importanti che attendono Agcom in questa consiliatura', prosegue.

Il mercato della telefonia mobile si conferma un ambito altamente concentrato in cui tre operatori (Tim, Vodafone e Wind Tre), con quote tra loro relativamente simili (intorno al 30%), rappresentano poco meno del 90% del mercato. Va tuttavia osservato come nel 2020 Tim e Vodafone abbiano perso nel complesso 3,8 punti percentuali a favore di Iliad e degli operatori di reti mobili virtuali, che ne hanno guadagnati 3,5 (4,6 se si considera il solo segmento residenziale).

Per quanto riguarda i servizi di rete mobile, 'le risorse complessive generate hanno visto nel 2020 una contrazione media dell'8,2% e si sono attestate a 10,86 miliardi di euro, nonostante un significativo incremento sia del traffico voce sia del traffico dati. Di rilievo è anche l'aumento del numero delle Sim di tipo M2M (machineto-machine) per l'Internet delle cose che, a fine 2020, hanno superato i 26 milioni di unitá, con applicazioni concentrate principalmente nei settori della mobilitá e delle utilities'.

'In Italia l'effetto più evidente (e più preoccupante) è quello dell'indebolimento dell'industria italiana dei media, il cui valore economico è in calo da oltre un decennio. Ciò conferma non solo la fragilità della nostra industria culturale, ma segnala probabilmente anche un vuoto di politica industriale da colmare in un settore che gode di grande prestigio nel mondo quanto a sapienza tecnica e qualità dei contenuti', dichiara allarmato il presidente dell'Authoriy.

'Nonostante la crescita delle audience e del consumo di informazione, rilevato almeno per televisione e Internet, i risultati economici sono fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione e le analisi mostrano una flessione degli introiti pubblicitari causata sia dalla minore disponibilitá di spesa degli inserzionisti sia dall'abbassamento dei prezzi di vendita degli spazi pubblicitari, ad eccezione di quelli dell'online. Tutto ciò si traduce in una riduzione complessiva dei ricavi per i media, che alla fine del 2020 scendono a 11 miliardi, con una perdita rispetto al 2019 di oltre 1 miliardo, corrispondente a una variazione negativa del 9,5%, in analogia con il generale quadro macroeconomico (con una variazione del Pil pari a -9%)', afferma Lasorella.

I periodici sono il comparto editoriale che ha sofferto di piú, con una riduzione della raccolta pubblicitaria pari al 36,6%, seconda solo a forme pubblicitarie come il transit o l'outdoor. I primi tre operatori, (Sky, Rai e Fininvest), canalizzano comunque piú dell'80% delle risorse.

'L'anno appena trascorso ha evidenziato, anche in connessione con la pandemia, un incremento significativo dell'offerta televisiva a pagamento sul web sia da parte di operatori tradizionali (Rai e Mediaset) sia nuovi (Netflix, Amazon Prime, Dazn, Disney+), che raggiungono una quota pari al 21% e costituiscono le uniche offerte in aumento (+7 punti percentuali), determinando peraltro anche la riduzione della concentrazione del relativo mercato (l'indice HHI passa da 7.242 punti a 6.624)', continua.

La tv si conferma il mezzo principale per l'acquisizione di informazioni, anche se è sempre piú evidente lo spostamento, sempre piú rapido, verso le piattaforme online. I dati indicano, inoltre, una progressiva diminuzione nell'uso dei quotidiani e della radio per informarsi. Nel settore radiofonico, nell'ultimo anno si è registrata una contrazione degli ascolti e dei ricavi, ma anche un cambiamento delle abitudini degli italiani a causa della riduzione degli spostamenti in auto, dell'ampio ricorso al lavoro agile.

Nell'editoria quotidiana, l'Autoritá ha censito 105 testate, per un valore complessivo di 1.103.826.466 copie (-13,4% rispetto al 2019). Anche nel 2020, nessun editore ha superato la soglia di legge stabilita al 20% della tiratura globale. 'La crisi strutturale della stampa si sta rilevando irreversibile e mostra di non aver beneficiato della accresciuta domanda di informazione dovuta alla crisi pandemica', avverte Lasorella.

Nel 2021, il gruppo Gedi ha raggiunto un accordo per la cessione del ramo d'azienda delle testate Il Tirreno, La Gazzetta Di Modena, La Gazzetta Di Reggio e La Nuova Ferrara alla societá Sae Srl, di cui si vedranno gli effetti nel corso dell'anno. Con riferimento al 2020, non si registrano, invece, modifiche sostanziali nella configurazione del mercato: Gedi rimane il primo operatore, sia in termini di volumi (17,6%), sia in valore (25%), seguito dal gruppo Cairo (16,2% in volume e 21,4% in valore). Gli altri operatori si attestano tutti sotto il 10%, sia in termini di copie vendute che di ricavi. I primi dieci gruppi operanti nelle aree economiche che compongono il SIC (Comcast Corporation/Sky Italian Holdings; Rai; Fininvest -Mediaset, Mondadori, Mediamond; Alphabet/Google; Cairo Communication; Facebook; Gedi Gruppo Editoriale; Netflix; Amazon e Discovery) rappresentano congiuntamente, con 11,3 miliardi di euro, il 62% del Sic. Comcast/Sky mantiene la prima posizione, con un'incidenza dei propri ricavi sul SIC superiore al 15%, mentre Rai, con un peso compreso tra il 10% e il 15%, sale al secondo posto, superando Fininvest (anch'essa con una quota complessiva compresa tra il 10% e il 15%). Tra gli altri soggetti, continua a crescere il peso delle piattaforme online, con Alphabet/Google, Facebook, Netflix e Amazon che si collocano rispettivamente al quarto, sesto, ottavo e nono posto della nuova top ten.

Alla presentazione della Relazione annuale, la Vicepresidente della Camera dei deputati, Maria Edera Spadoni, evidenzia che 'il Piano banda ultralarga è oggi in fase di realizzazione ma il suo completamento, originariamente previsto per il 2020, sconta un ritardo di circa 3 anni. Nel frattempo il Governo ha fissato traguardi assai ambiziosi di infrastrutturazione in largo anticipo. 'La crescita esponenziale delle

attivitá online ha posto in evidenza la centralitá di avere connessioni

veloci, efficienti e 'a prova di futuro' rilanciando l'esigenza di

accelerazione nella definizione e conclusione dei piani per la cablatura

in fibra ottica del nostro Paese e per lo sviluppo del 5G', conclude.

pev

eva.palumbo@mfdowjones.it

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July 26, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)