ROMA (MF-DJ)--Il premier Mario Draghi apra un tavolo a Palazzo Chigi su Tim, altrimenti i sindacati sono pronti ad agire.

Dopo mesi di inerzia i sindacati sono sul piede di guerra e chiedono di essere ascoltati dalla politica perché se viene giù Tim cade tutto il sistema. "Se la politica non interviene su Tim, noi agiremo come sindacati. Non possiamo stare zitti e inascoltati. Reagiremo e siamo pronti a farlo anche in modo forte", ha detto Vito Vitale, segretario generale Fistel Cisl, secondo il quale "non c'è un progetto di ripresa" e "preoccupano gli aspetti occupazionali" per il piano Labriola. "Non vogliamo solo mantenere Tim in piedi ma tutto il sistema", ha aggiunto.

I sindacati puntano l'indice contro "l'inerzia della politica. Abbiamo scritto a Draghi per l'apertura di un tavolo a Palazzo Chigi" perché "la guerra fratricida nel governo tra i ministri Giorgetti e Colao" non aiuta a sbloccare la situazione.

"La situazione sta precipitando e interessa tutta la filiera delle tlc, che è uno dei settori strategici per l'Italia come per tutti i Paesi", ha detto Salvo Ugliarolo, Segretario Generale Uilcom Uil, al webinar organizzato da Key4biz "Tim alle corde, i sindacati contro i vertici aziendali. Il rischio di un nuovo caso Alitalia?".

Tim è ai minimi storici in Borsa e secondo i sindacati anche "il mercato, la comunità finanziaria non crede all'operazione" prospettata dall'a.d. Pietro Labriola perché "smembrare o mettere in vendita Inwit o mettere voci su Tim Brasil vuol dire dare il colpo di grazia all'azienda".

I sindacati delle tlc hanno lanciato un appello alla politica, affinché "si svegli" perché "non ci possiamo permettere" operazioni per frantumare asset con ricadute importanti a livello occupazionale, ha continuato Ugliarolo. "Abbiamo incontrato tutti i partiti del Paese: Pd, Lega, Forza Italia, gruppi misti, Fratelli d'Italia, la prossima settimana anche altri. Tutti ci danno ragione - solo Fdi è fuori da governo - ma poi non si capisce perchè non intervengono per aprire un focus sulla strategia delle comunicazioni".

I sindacati hanno teso la mano all'attuale a.d. di Tim "per ricercare e trovare un dialogo a prescindere dalle posizioni, perché, per ora, abbiamo un'azienda ferma, un transatlantico in oceano dove da 4 mesi non c'è una strategicità". Le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello anche ad Asstel, l'Associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta la filiera delle telecomunicazioni per "aprire una discussione sui problemi del settore".

Infine, i sindacati sono critici sulla separazione degli asset Tim in NetCo e ServCo, fortemente voluta dal nuovo amministratore delegato. "Lo spezzatino non crea valore", ha affermato Fabrizio Solari, segretario generale Slc Cgil. "Se in Europa il consolidamento arriva, vorrei capire che ruolo gioca l'Italia senza una grande azienda di settore", ha continuato il sindacalista convinto che "bisogna salvare Tim al fine di tutelare i lavoratori, di conseguenza ne beneficiano anche gli investitori", ha concluso.

Intanto, prosegue il recupero di Tim in Borsa (+6,45%) a 0,27 euro per azione, dopo i crolli degli ultimi giorni in vista del cda straordinario di domenica sulla manifestazione di interesse del fondo Usa Kkr, presentata a novembre scorso, per il 100% di Tim. La decisione su Kkr al momento è in bilico e l'esito del board è aperto.

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March 09, 2022 09:02 ET (14:02 GMT)