ROMA (Reuters) - Il governo italiano vuole portare Sparkle, società di Telecom Italia (Tim) attiva nel settore dei cavi sottomarini, sotto il controllo pubblico, secondo tre fonti a conoscenza del dossier.

Il piano è emerso in seguito all'avvio dei colloqui da parte dell'esecutivo con i principali azionisti di Tim, Vivendi e Cassa depositi e prestiti (Cdp), per individuare le migliori soluzioni per Tim.

Il governo intende assicurarsi il controllo della rete fissa di Tim, asset ritenuto di importanza strategica, per creare un operatore nel settore della banda larga esclusivamente all'ingrosso.

Ma le fonti hanno aggiunto che Roma vuole anche scorporare Sparkle, data la sensibilità dei dati che trasporta, e metterla sotto controllo statale.

Tim non ha commentato.

Sparkle, operatore internazionale di telecomunicazioni all'ingrosso interamente controllata da Tim, gestisce cavi in fibra che si estendono per oltre 500.000 chilometri.

La sua rete sottomarina trasmette informazioni tra i Paesi dell'Europa, del Mediterraneo e delle Americhe.

Secondo fonti del settore, la valutazione di Sparkle si attesta a quasi 1 miliardo di euro.

Tim ha detto che avrà bisogno di vendere asset per ridurre il proprio debito dopo che il nuovo governo ha sospeso la la vendita di Netco, società in cui oltre alla rete fissa domestica sarebbe confluita anche Sparkle, a CDP.

L'operazione era parte di un progetto più ampio per la creazione della cosiddetta rete unica con Open Fiber, società controllata da CDP. Rappresentava anche un punto centrale della strategia dell'AD di Tim, Pietro Labriola, per risollevare Tim e ridurre il suo indebitamento netto di 25 miliardi di euro.

Labriola, il cui piano di riassetto di Tim era incentrato prevalentamente su questa operazione, sta cercando di rivedere la propria strategia e ha sondato l'interesse degli investitori verso gli asset dell'ex monopolista telefonico.

L'AD di Tim ha incontrato i rappresentanti di Global Infrastructure Partners (GIP) per discutere di un potenziale investimento nella rete fissa da parte del fondo di infrastrutture, hanno riferito ieri alcune fonti a Reuters.

Anche il fondo statunitense KKR, che già detiene una partecipazione nella rete ultimo miglio di Tim e che quest'anno ha respinto un tentativo di acquisizione totalitaria di Tim, ha recentemente rinnovato il proprio interesse per la rete fissa di Tim.

Qualsiasi accordo che coinvolga investitori nazionali ed esteri e gli asset di Tim sarà soggetto al controllo del governo in base alla normativa sul "golden power", che consente di bloccare o di stabilire severe condizioni alla transazione.

Le fonti hanno riferito che ci saranno almeno altri tre incontri con gli azionsiti di Tim, uno dei quali è previsto per il 20 dicembre.

L'amministratore delegato di Vivendi Arnaud De Puyfontaine è stato visto da Reuters mentre lasciava il ministero delle Imprese a Roma. Non ha rilasciato commenti quando gli è stato chiesto se l'incontro fosse andato bene.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)