Telecom Italia (TIM) ha registrato mercoledì un aumento dell'8,6% dell'utile di base per il terzo trimestre, grazie all'accordo con la rivale Open Fiber per la condivisione della rete di telefonia fissa in alcune aree, che ha aiutato i ricavi della sua martoriata attività nazionale.

La relazione sugli utili arriva dopo che domenica il consiglio di amministrazione di TIM, carico di debiti, ha accettato di vendere la sua preziosa rete di telefonia fissa ad un fondo statunitense la scorsa settimana in un accordo da 19 miliardi di euro, una mossa criticata dal principale azionista Vivendi.

La più grande azienda di telecomunicazioni in Italia ha dichiarato che gli utili core prima degli interessi, delle tasse, degli ammortamenti e dei costi di leasing (EBITDA-AL) a parità di condizioni si sono attestati a 1,42 miliardi di euro nei tre mesi fino a settembre.

Questo dato è superiore al consenso degli analisti di 1,37 miliardi di euro fornito dalla società.

L'EBITDA-AL nazionale like-for-like, che contribuisce alla maggior parte del totale del gruppo, è aumentato del 3,4% a 990 milioni di euro, al di sopra della previsione di 962 milioni di euro.

Le vendite totali sul mercato interno sono aumentate del 2,2% nel trimestre, raggiungendo i 2,98 miliardi di euro, anch'essi al di sopra delle previsioni.

L'accordo Open Fiber ha incrementato i ricavi legati alla rete nel trimestre e ha più che compensato il calo delle vendite di servizi nel mercato domestico ipercompetitivo di TIM.

L'azienda ha confermato i suoi obiettivi finanziari per il 2023, tra cui una stabilizzazione dei ricavi core e dei ricavi da servizi in Italia.

Nei nove mesi, i ricavi da servizi delle attività nazionali di TIM sono scesi dell'1,3% a 7,9 miliardi di euro.

TIM, carica di debiti, sta cercando di rimodellare radicalmente la sua attività con l'accordo con KKR.

Sostenuta dall'amministrazione conservatrice del Primo Ministro Giorgia Meloni, la vendita della rete fa parte di un piano sostenuto dall'Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola per concentrare l'azienda sulle sue operazioni di servizio e tagliare il suo pesante carico di debito.

Tuttavia, la vendita si è scontrata con l'opposizione del principale investitore Vivendi, che chiedeva un prezzo più alto e ha dichiarato di essere pronto a sfidarlo in tribunale dopo che il consiglio di amministrazione di TIM ha fatto passare l'accordo senza alcun voto degli azionisti.

Il debito finanziario netto di TIM si è attestato a 26,3 miliardi di euro al 30 settembre, in leggero aumento rispetto alla fine del trimestre precedente. (Servizio di Elvira Pollina; Redazione di Valentina Za)