Le azioni di Unibail-Rodamco-Westfield hanno continuato a salire alla Borsa di Parigi giovedì mattina, dopo un forte aumento del prezzo dell'azione nella prima metà della giornata, favorito da un aggiornamento della raccomandazione da parte degli analisti di Citi. In una nota rilasciata mercoledì, la banca d'investimento statunitense ha dichiarato di aver aggiornato la sua raccomandazione sulle azioni del gruppo immobiliare al dettaglio a 'buy' (acquistare) da 'neutral' (neutrale), con un aumento del prezzo obiettivo da 52,5 euro a 85,2 euro.
A suo avviso, l'operatore di centri commerciali è entrato in una "nuova fase", caratterizzata dalla prospettiva di un miglioramento dell'attività di locazione e da un calo dei tassi d'interesse che potrebbe stimolare la crescita nel 2025.
Secondo Citi, il titolo dovrebbe beneficiare non solo di un mercato più forte, che dovrebbe consentire a URW di ridurre la leva finanziaria, ma anche di utili stabili, che secondo Citi dovrebbero aprire la strada a una triplicazione del dividendo appena rilanciato.
Pur sottolineando che il titolo è attualmente scambiato all'interno del suo intervallo di valutazione medio storico, la società americana ritiene che l'assenza di una recessione e lo scenario crescente di un atterraggio morbido potrebbero giustificare un prezzo dell'azione superiore a 100 euro. Dopo essere salite di oltre l'1,5% ieri in seguito a questi commenti, le azioni URW sono salite di un ulteriore 0,5% oggi. Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.
Unibail-Rodamco-Westfield SE (che comprende Unibail-Rodamco-Westfield SE e Unibail-Rodamco-Westfield N.V.) è un leader mondiale nel settore immobiliare commerciale. Alla fine del 2023, il portafoglio immobiliare è valutato, in valore di mercato lordo, a 49,6 miliardi di euro, suddivisi per tipo di attività tra centri commerciali (86,3%), uffici (6,4%), sedi di congressi e mostre (5,2%) e centri servizi (2,1%). Il portafoglio in valore è distribuito geograficamente come segue: Francia (34%), Stati Uniti (20%), Europa centrale (10%), Germania (8%), Regno Unito (7%), Spagna (7%), Paesi nordici (6%), Austria (5%) e Paesi Bassi (3%).