MILANO (MF-DJ)--La battuta d'arresto nelle trattative tra il Tesoro e Unicredit sul Montepaschi ha congelato il consolidamento bancario italiano, ma qualche dossier potrebbe presto ricominciare a muoversi. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, in queste ultime settimane dell'anno sarebbe alta l'attenzione sul futuro di Carige. L'istituto genovese controllato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e diretto da Francesco Guido è alla ricerca di un compratore che sostituisca Cassa Centrale Banca nel ruolo di futuro azionista di maggioranza. Dopo mesi di sondaggi sul mercato (affidati agli advisor Deutsche Bank e Kpmg) oggi l'intenzione del Fitd è stringere i tempi e raccogliere una proposta formale in tempi brevi, possibilmente entro la fine dell'anno. Tanto più che per favorire la exit l'azionista e la banca potrebbero considerare offerte per un perimetro parziale o anche per singoli asset. Nelle discussioni avute nei mesi scorsi, per esempio diversi, investitori (si sono fatti i nomi dei fondi Bain, Centerbridge e Apollo Global Management) avrebbero manifestato un timido interesse per le attività di wealth management (ex Banca Cesare Ponti) e per la Banca del Monte di Lucca.
Se insomma il Fitd spinge per individuare un compratore, va detto che sinora nessun soggetto ha compiuto passi formali. Con grande prudenza si sono mosse le due banche presenti in data room dall'inizio dell'estate, ossia Banco Bpm e Credito Emiliano. Un'eventuale acquisizione di Carige «sarebbe un'operazione molto piccola e impiegherebbe molto tempo per crescere molto poco», ha dichiarato il ceo del Banco Giuseppe Castagna durante la presentazione dell'ultimo piano industriale. Gli ha fatto eco il dg del Credem Nazareno Gregori: si tratta di «una situazione molto articolata e complessa».
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).