MILANO (MF-DJ)--Unicredit sarebbe al lavoro per ottenere più risorse dal Tesoro, primo azionista di B.Mps, per una possibile integrazione con l'istituto senese. L'istituto di Piazza Gae Aulenti starebbe chiedendo una "dote" maggiore rispetto all'ipotesi prospettata per convolare a nozze con Sansedoni in modo da minimizzare gli impatti finanziari di questo patrimonio. E' quanto spiegano fonti.

L'iniziativa stupisce fino a un certo punto visto che di recente un portavoce del Cda aveva spiegato che la banca "non accetterà mai alcuna operazione che possa danneggiare gli interessi del gruppo e in particolare la sua posizione patrimoniale".

Tuttavia, fanno notare altre fonti, è difficile per la banca avviare una vera e propria trattativa con il Mef finché non ci sarà un nuovo ceo (va ricordato che l'attuale a.d. Jean Pierre Mustier ha annunciato il passo indietro fino all'arrivo di una nuova figura di vertice).

Non trovano invece conferma le indiscrezioni stampa circa lo spin-off di una mini-Mps da 300 sportelli che potrebbe rimanere autonoma in Toscana per 2-3 anni a seguito della fusione con Unicredit. Il disegno sarebbe stato inquadrato come una cortesia commerciale, di utilizzo del marchio, ma è difficile immaginare in questo quadro una banca a sé con autonomia societaria e operativa.

cce

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0519:19 gen 2021

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January 05, 2021 13:21 ET (18:21 GMT)