Il requisito di CET1 di UniCredit nell'ambito del processo SREP sale al 10,03%
11 dicembre 2023 alle 18:56
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L'italiana UniCredit ha dichiarato lunedì che la Banca Centrale Europea ha fissato una soglia minima per il suo capitale Common Equity Tier 1 (CET1) di migliore qualità del 10,03% per il 2024, al di sopra del livello dell'anno precedente.
La BCE aveva fissato la stessa soglia al 9,20% per l'anno in corso. Il nuovo requisito entrerà in vigore il 1° gennaio.
Il Financial Stability Board ha dichiarato il mese scorso che avrebbe rimosso UniCredit dall'elenco delle 'Banche di importanza sistemica globale' (G-SIB).
Ora deve detenere un cuscinetto di capitale come una delle 'Altre istituzioni di importanza sistemica' (O-SII), che la Banca d'Italia ha recentemente fissato al di sopra di quanto UniCredit doveva detenere come G-SIB, dopo aver modificato la metodologia utilizzata per calcolare tale cuscinetto.
Il buffer O-SII di UniCredit è dell'1,5% contro l'1% dell'attuale buffer G-SIB, che sarebbe aumentato anche per il 2024.
Il buffer O-SII riflette i rischi che non sono specifici delle singole banche, a differenza del cosiddetto requisito del 'Pilastro 2', che per UniCredit è invariato a 200 punti base.
UniCredit dispone di un ampio capitale in eccesso, con un rapporto CET1 del 17,2% al 30 settembre. (Servizio di Francesca Landini; Redazione di Valentina Za)
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).