R. Oggi le performance del nostro business in Italia ci permettono di essere molto soddisfatti senza dover fare operazioni straordinarie. Ho detto fin dal mio primo giorno in questa azienda che il valore in Unicredit doveva essere trovato internamente, dovevamo solo sbloccarlo - questi risultati ne sono la prova. Quindi non importa se si tratta di Banco Bpm o Mps, l'm&a per noi non è uno scopo in sé. È un acceleratore e un elemento potenzialmente in grado di migliorare i nostri risultati, ma solo a condizione che ci rafforzi nei segmenti per noi chiave, che sia nel migliore interesse dei nostri azionisti e che abbiamo piena fiducia nella nostra capacità di eseguirlo. Per quanto riguarda Mps, per me il capitolo è chiuso e ne siamo sinceramente dispiaciuti perché sia per Unicredit che per il Monte avrebbe potuto essere un'operazione molto positiva se realizzata alle condizioni che si erano convenute. Pensate che avevamo anche cominciato a progettare una Fondazione che sostenesse la città e la comunità senese.
D. Una fusione all'estero?
R. Per adesso no. Non ci sono le condizioni.
D. Ha già deciso cosa fare del risarcimento ricevuto dal Santander dopo la sentenza del tribunale di Madrid del dicembre scorso?
R. Sono contento di quanto è stato confermato in tribunale anche se dispiaciuto che si sia dovuti arrivare a questo. Santander ha ricorso in appello contro la decisione del tribunale. Qualsiasi decisione prima di allora sarebbe inappropriata.
Finita l'intervista Orcel esce di corsa dall'ufficio, la scrivania a stantuffo sullo sfondo.
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).