Il titolo UPM-Kymmene Oyj presenta una configurazione tecnica di medio termine positiva. Sembra il timing opportuno per prendere il treno del rialzo.
Riassunto
● La società gode di fondamenta solide. Oltre il 70% delle aziende presenta dati peggiori in termini di crescita, redditività, indebitamento e visibilità.
● In generale e in una prospettiva a breve termine, la società presenta una situazione di base interessante.
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Punti forti
● Quest'azione rappresenta un grande interesse per investitori in cerca di rendimento.
● Negli ultimi 4 mesi, gli analisti hanno rivisto in modo significativo le stime sul fatturato della società.
● Le revisioni EPS sono state fortemente riviste al rialzo negli ultimi 4 mesi.
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● La visibilità relativa all'attività del gruppo appare relativamente buona date le stime generalmente concordi tra gli analisti.
● Storicamente, il gruppo ha registrato dati di attività superiori alle aspettative.
Punti deboli
● Date le previsioni di crescita relativamente basse, il gruppo non è tra le quote con più alto potenziale di crescita del fatturato.
UPM-Kymmene Oyj è uno dei principali produttori di carta al mondo. Le vendite nette (incluse quelle infragruppo) sono suddivise per famiglia di prodotti come segue: - carta (46,5%): carta per riviste (produttore numero 1 al mondo), carta fine e speciale (numero 1 in Europa; carta fine patinata e patinata, carta da imballaggio, carta intestata, buste) e carta per giornali (numero 2 in Europa); - pasta di legno e prodotti in legno (27,2%): pasta di legno, legno segato e compensato; - prodotti trasformati (14,2%): etichette adesive, imballaggi (per le industrie della carta, dell'acciaio e del legno), carte siliconate per i prodotti igienici, ecc; - altro (12,1%): principalmente produzione di elettricità da energie rinnovabili. Alla fine del 2023, il Gruppo aveva 54 stabilimenti di produzione in tutto il mondo. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Finlandia (12,1%), Germania (14%), Regno Unito (5,2%), Francia (4,2%), Polonia (2,9%), Austria (1,5%), Europa (18,2%), Cina (14,7%), Stati Uniti (13,1%), Uruguay (0,6%) e altro (13,5%).