L'ente di vigilanza sulle telecomunicazioni del Portogallo ha dichiarato lunedì che sta lavorando con gli operatori per attuare una risoluzione di alto livello che di fatto impedisce alle apparecchiature di Huawei di accedere alle reti mobili 5G del Paese, nonostante le obiezioni legali dell'azienda cinese.

Il Consiglio CSSC è l'organo consultivo del Primo Ministro portoghese e la sua risoluzione, sebbene non abbia nominato Huawei, è stata vista come un colpo agli sforzi del gruppo cinese di entrare in reti autonome nel mercato portoghese del 5G e di estendere i contratti sulle piattaforme 4G su cui si basa la nuova tecnologia.

Huawei ha intentato una causa presso un tribunale di Lisbona contro la risoluzione alla fine di agosto, chiedendo "la protezione dei suoi interessi legittimi e dei suoi diritti legali ai sensi della legge".

I principali operatori portoghesi, Altice, NOS e Vodafone, hanno già dichiarato che non utilizzeranno le apparecchiature Huawei nelle reti core 5G, tra le preoccupazioni europee e statunitensi che il coinvolgimento cinese nelle infrastrutture critiche possa compromettere la sicurezza. Pechino e Huawei respingono tali suggerimenti.

Il presidente dell'ANACOM, Joao Cadete de Matos, ha dichiarato che l'autorità di vigilanza sulle telecomunicazioni, responsabile dell'attuazione della risoluzione, "eseguirà tutte le decisioni prese in materia di sicurezza, non solo nell'ambito nazionale ma anche in quello europeo".

"È un lavoro in corso e speriamo che venga portato a termine con successo. Possiamo assicurare ai portoghesi che stiamo lavorando insieme agli operatori", ha aggiunto.

In riferimento alla causa di Huawei, Matos ha dichiarato in una conferenza stampa che "è necessario attendere i suoi sviluppi, ma la cosa più importante è che ANACOM sta lavorando in modo articolato, ponderato e rigoroso per soddisfare ciò che il Paese si aspetta".

Il Segretario di Stato portoghese per la digitalizzazione, Mario Campolargo, che presiede il CSSC, ha dichiarato in precedenza a Reuters che la risoluzione raggiunta a maggio si basava su una valutazione di sicurezza indipendente e rigorosa, secondo le linee guida dell'Unione Europea, e non riguardava specificamente i fornitori cinesi.

Matos ha affermato che esiste una "stretta collaborazione" tra il Governo e l'ANACOM. (Segnalazione di Sergio Goncalves; Redazione di Alexander Smith)