Credem ha scelto la francese Worldline come offerente preferenziale per l'acquisto della sua attività di gestione dei servizi di pagamento per i negozianti, ha dichiarato martedì la banca italiana, dopo aver condotto una gara d'appalto che ha coinvolto i principali operatori del settore.

Si tratta dell'ultima vendita del 'merchant book' di una banca, ossia dei contratti con i rivenditori per elaborare i pagamenti elettronici nei negozi. Le banche li hanno scaricati in quanto i progressi della tecnologia hanno richiesto investimenti crescenti.

Come molte altre operazioni di questo tipo in Europa, la gara d'appalto di Credem ha contrapposto Worldline, con sede a Parigi, a Nexi, leader di mercato in Italia e il più grande gruppo di pagamenti in Europa per volume di transazioni.

Nexi è già partner di Credem, una banca di medie dimensioni con 68 miliardi di euro di attività.

Worldline ha battuto Nexi valutando l'attività di Credem fino a circa 120 milioni di euro (131 milioni di dollari), includendo eventuali pagamenti differiti basati su condizioni prestabilite, con un multiplo a due cifre per il profitto di base, ha detto una persona a conoscenza della questione. Wordline ha rifiutato di commentare.

In quanto attuale fornitore di Credem, Nexi non presenterebbe alcun rischio di passaggio, un fatto che normalmente consente a un offerente di offrire meno.

Un nuovo arrivato affronta anche il pericolo di perdere clienti a favore del fornitore esistente, che normalmente offre sconti per trattenere i commercianti, riuscendo in media a mantenerne almeno un quarto, in base al track record di Nexi.

Nexi, i cui principali azionisti sono fondi di private equity e l'agenzia statale italiana CDP, ha acquistato i libri dei commercianti di diverse banche italiane dal 2017, compreso un accordo storico da 1 miliardo di euro nel 2019 con Intesa Sanpaolo.

In media, queste transazioni hanno valutato tali attività appena al di sotto di 11 volte gli utili di base che hanno generato.

Per sfidare il dominio di Nexi, Worldline ha tradizionalmente fatto offerte più aggressive, valutando a circa 20 volte il loro utile di base i merchant book acquisiti in Italia, da istituti di credito come il Banco di Desio e della Brianza e il braccio italiano di BNP Paribas.

Le azioni di Worldline sono scese del 5% alle 0900 GMT, a fronte di un calo dello 0,8% dell'indice azionario francese CAC40.

Mentre l'intero settore dei pagamenti è stato messo sotto pressione dopo che il boom post-pandemia si è esaurito e la concorrenza è aumentata, i guai di Worldline sono stati aggravati dalla decisione di abbandonare i clienti a rischio dopo una stretta di vigilanza in Germania. (1 dollaro = 0,9184 euro) (Servizio di Valentina Za a cura di Keith Weir)