L'azienda australiana Worley Ltd ha dichiarato mercoledì di non essere d'accordo con un tribunale arbitrale che ha deciso a favore del governo ecuadoriano in merito ad una controversia su un contratto di servizi, sostenendo che la condotta dell'azienda di ingegneria sia stata considerata corruzione.

Alla fine del mese scorso, un tribunale ha respinto l'arbitrato di Worley per motivi di giurisdizione e ammissibilità, comprese le accuse di corruzione, illegalità o malafede da parte della società di ingegneria australiana e di un subappaltatore, citando la "cecità intenzionale" di Worley nei confronti della corruzione del subappaltatore.

"Worley non è d'accordo con la decisione del tribunale e sta valutando le opzioni per ulteriori procedimenti legali", ha dichiarato l'azienda.

"Worley nega qualsiasi corruzione, illegalità o malafede da parte di Worley. In particolare, Worley non ha violato le leggi anti-corruzione", ha aggiunto.

L'azienda con sede a Sydney ha detto che i dirigenti del suo subappaltatore sono stati giudicati corrotti da un tribunale ecuadoriano e che, a seguito di un'indagine che ha rivelato un comportamento scorretto da parte del subappaltatore, l'azienda ha interrotto il suo rapporto con loro.

"Worley ha seguito i processi appropriati, compresa la conduzione della due diligence, e nega di essere stata intenzionalmente cieca rispetto alla corruzione dei subappaltatori", ha dichiarato.

Nel 2019 Worley aveva citato in giudizio l'Ecuador sostenendo che

mancante

pagamenti da contratti con Petroecuador, società statale, relativi alla ristrutturazione della raffineria di Esmeraldas e ad altri progetti sul gas, a seguito di accuse di illeciti e corruzione da parte del governo.

L'azienda ha chiarito mercoledì che Petroecuador deve a Worley 58 milioni di dollari australiani (38,88 milioni di dollari) su base netta, che sono stati registrati come non correnti nella rendicontazione periodica di Worleys dall'anno fiscale 2019.

(1 dollaro = 1,4916 dollari australiani) (Segnalazione di Sameer Manekar a Bengaluru; Redazione di Rashmi Aich)