Il loonie è stato scambiato in ribasso dello 0,6% a 1,3590 dollari per il biglietto verde, pari a 73,58 centesimi di dollaro USA, dopo aver toccato il livello intraday più debole dal 4 maggio, a 1,3605.
"Penso che sia preoccupante che non ci siano segnali evidenti a questo punto di un accordo (sul tetto del debito) in tempi brevi", ha detto Shaun Osborne, capo stratega valutario di Scotiabank. "Probabilmente le valute avranno un andamento irregolare fino alla prossima settimana o giù di lì".
Il dollaro americano, bene rifugio, è salito rispetto ad un paniere di valute principali e le azioni di Wall Street sono scese, mentre il tempo stringeva per consentire agli Stati Uniti di aumentare il tetto del debito ed evitare il default.
I cali delle altre valute del blocco del dollaro, il dollaro australiano e il dollaro neozelandese, sono stati ancora più forti rispetto al loonie, poiché la Reserve Bank of New Zealand ha segnalato la fine dei rialzi dei tassi di interesse.
"Il CAD sta probabilmente assistendo a un po' di ricadute di un selloff piuttosto aggressivo sia per l'Aussie che per il Kiwi oggi", ha detto Osborne.
Nel frattempo, il prezzo del petrolio è salito di quasi il 2% a 74,34 dollari al barile, dopo un ampio e inaspettato calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti e un avvertimento del ministro dell'Energia saudita che ha sollevato la prospettiva di ulteriori tagli alla produzione dell'OPEC+. Il petrolio è una delle principali esportazioni del Canada.
I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono aumentati lungo la curva, seguendo i movimenti dei Treasury statunitensi. Il decennale ha toccato il livello più alto dal 9 marzo, al 3,283%, prima di scendere al 3,266%, con un aumento di 5,4 punti base nella giornata. (Servizio a cura di Fergal Smith, modifica di Nick Zieminski)
