FRANCOFORTE (awp/ats/ans) - Nel quarto trimestre del 2023 "si è registrato un ulteriore moderato inasprimento degli standard di credito per i prestiti alle imprese, con un ulteriore irrigidimento previsto nel primo trimestre del 2024" lo si legge nel Bank lending survey di gennaio della Banca centrale europea (Bce).

Per quello che riguarda la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie "ha continuato a diminuire in modo sostanziale, anche se in misura meno marcata rispetto al trimestre precedente" rileva la Bce sottolineando che "le condizioni di credito bancario si sono inasprite maggiormente nel settore immobiliare e delle costruzioni rispetto ad altri settori".

La Bce sottolinea che "per la prima volta dall'inizio del 2022, le banche prevedono un lieve aumento netto della domanda di prestiti alle imprese e di mutui per l'acquisto di abitazioni nel primo trimestre del 2024".

La Banca centrale spiega inoltre che la stretta sui criteri per la concessione dei prestiti alle famiglie è stata modesta sui mutui e più pronunciata per il credito al consumo e gli altri prestiti. La percezione del rischio è stata uno dei principali fattori trainanti dell'inasprimento degli standard di credito per i prestiti alle imprese e alle famiglie, con una minore tolleranza al rischio.

Nel terzo trimestre dello scorso anno si è inoltre verificato un ulteriore inasprimento netto dei criteri di credito per i prestiti alle famiglie, che è stato modesto per i mutui casa e più pronunciato per il credito al consumo e gli altri prestiti alle famiglie (percentuali nette rispettivamente del 2% e dell'11%).

Nel quarto trimestre del 2023 le banche hanno nuovamente segnalato un calo netto della domanda di prestiti o di linee di credito da parte delle imprese, della domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni e della domanda di credito al consumo e di altri prestiti alle famiglie. In tutte le categorie di prestiti, il calo della domanda è stato determinato dal livello generale dei tassi di interesse. Inoltre, il calo degli investimenti fissi ha frenato la domanda di prestiti da parte delle imprese, mentre la debole fiducia dei consumatori e le prospettive del mercato immobiliare hanno ridotto la domanda di prestiti da parte delle famiglie. La percentuale di banche che hanno segnalato questo calo della domanda è stata comunque inferiore rispetto al trimestre precedente, ma è stata più consistente del previsto per i mutui per l'acquisto di case.