Le grandi banche centrali si stanno avvicinando alla fine dei loro cicli di rialzo dei tassi, iniziando a sorprendere i mercati in quanto le loro prospettive su quando e come cesseranno la stretta monetaria divergono.

La Federal Reserve degli Stati Uniti ha sconfitto le speranze di una pausa prolungata, mentre la Svizzera giovedì ha inaspettatamente mantenuto i tassi fermi e anche la Banca d'Inghilterra ha scelto di lasciare i tassi invariati, dato che gli ultimi dati suggeriscono un allentamento delle pressioni inflazionistiche.

Finora, nove economie sviluppate hanno aumentato i tassi di 3.965 punti base (bps) in questo ciclo. Il Giappone è la colomba che non si è mossa.

Ecco la posizione delle banche centrali, classificate in base all'entità dei rialzi effettuati finora in questo ciclo:

1) STATI UNITI

La Federal Reserve degli Stati Uniti ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 5,25%-5,50% mercoledì, ma ha dichiarato che i tassi potrebbero aumentare ancora quest'anno per contenere l'inflazione.

I mercati non ne sono così sicuri, con i futures che valutano circa il 50% di possibilità di un altro rialzo di un quarto di punto entro la fine dell'anno. Molti economisti sospettano che il ciclo di rialzi dei tassi sia terminato, anche se la Fed per il momento rimane falco.

2) NUOVA ZELANDA

La Reserve Bank of New Zealand ha alzato il tasso di liquidità ad un massimo di 14 anni del 5,5% a maggio e lo ha mantenuto da allora.

Anticipando il ritiro degli stimoli dell'era pandemica, la RBNZ ha anticipato al 2025 la data in cui prevede di iniziare a tagliare i costi di finanziamento.

3) BRITANNIA

La Banca d'Inghilterra ha mantenuto i tassi d'interesse al 5,25% giovedì, citando i crescenti segnali di rallentamento dell'economia, ma ha lasciato la porta aperta ad ulteriori aumenti.

La sterlina è scesa bruscamente dopo la mossa e i futures sui tassi di interesse hanno mostrato che i trader ritengono che ci sia il 70% di possibilità che la BoE lasci i tassi invariati a novembre, rispetto al 50/50 circa prima della decisione.

4) CANADA

Il Governatore della Banca del Canada, Tiff Macklem, ha dichiarato il 7 settembre che la politica monetaria potrebbe non essere abbastanza rigida per tornare all'obiettivo.

Le sue osservazioni da falco sono giunte un giorno dopo che la Banca del Canada ha mantenuto il suo tasso di riferimento al 5%, ma ha detto che potrebbe aumentare ancora se le pressioni sui prezzi dovessero persistere. L'inflazione è rimasta al di sopra dell'obiettivo del 2% della banca per 27 mesi.

5) ZONA EURO

Il 14 settembre la BCE ha alzato il suo tasso di riferimento al 4%, il livello più alto da quando è stata lanciata la valuta euro nel 1999, ma ha segnalato che questa potrebbe essere la sua mossa finale in una lotta contro l'inflazione che dura da più di un anno.

Gli economisti intervistati da Reuters ritengono che la BCE abbia finito di aumentare i tassi e che rimarrà in attesa almeno fino a luglio 2024.

6) NORVEGIA

La Norges Bank ha aumentato il suo tasso di riferimento di 25 bps al 4,25% giovedì, ma in una mossa a sorpresa ha segnalato la probabilità di un altro rialzo a dicembre.

L'inflazione core, inaspettatamente in calo al 6,3% in agosto, aveva aumentato le aspettative che il rialzo di giovedì sarebbe stato l'ultimo della Norvegia. Ma la crescita dei prezzi sottostanti è ancora ben al di sopra dell'obiettivo del 2% della banca e ora è vista al 4,7% l'anno prossimo, più alta di quanto previsto dalla Norges Bank.

7) SVEZIA

La banca centrale svedese ha aumentato il suo tasso di riferimento di 25 punti base al 4% giovedì, come previsto, e ha affermato che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento per riportare l'inflazione al 2%.

La corona svedese è crollata di circa il 7% rispetto all'euro nel 2023, rafforzando l'ipotesi di un aumento dei tassi, e l'inflazione era al 4,7% ad agosto. Ma i responsabili delle politiche devono anche fare i conti con un'economia in forte rallentamento, che il Governo prevede di contrarre dello 0,8% quest'anno.

8) AUSTRALIA

I verbali della riunione di settembre della Reserve Bank of Australia hanno mostrato che la banca centrale ha preso in considerazione un aumento di 25 punti base, ma ha optato per mantenere i tassi fermi al 4,1% per la terza riunione consecutiva, l'ultima sotto l'ex governatore Philip Lowe.

Il successore di Lowe, Michele Bullock, dovrebbe adottare un tono simile il 3 ottobre, con i mercati che prevedono un ulteriore aumento dei tassi entro l'inizio del 2024.

9) SVIZZERA

La Banca Nazionale Svizzera ha inaspettatamente mantenuto i tassi di interesse fermi all'1,75% giovedì, dopo tre mesi consecutivi di inflazione all'interno del suo range target tra lo 0% e il 2%.

Tuttavia, il Presidente della BNS Thomas Jordan non ha escluso un ulteriore rialzo dei tassi. "Non esiteremo a inasprire ulteriormente la nostra politica monetaria, se necessario, al fine di mantenere l'inflazione al di sotto del 2% su base sostenibile", ha dichiarato.

10) GIAPPONE

La Banca del Giappone, la principale banca centrale più pessimista del mondo, presenterà la sua ultima decisione venerdì.

Il consenso è per nessun cambiamento nella sua attuale posizione, anche se il Governatore Kazuo Ueda ha suggerito in un'intervista che la politica di tassi di interesse negativi della banca centrale potrebbe terminare entro quest'anno.

In un sondaggio Reuters di giovedì, la maggioranza degli economisti ha affermato che la BoJ terminerà la sua politica di tassi negativi il prossimo anno.

(Relazioni di Naomi Rovnick, Harry Robertson, Samuel Indyk, Nell Mackenzie, Alun John, Yoruk Bahceli e Chiara Elisei; Grafica di Kripa Jayaram, Pasit Kongkunakornkul, Prinz Magtulis, Riddhima Talwani, Sumanta Sen e Vineet Sachdev; Compilazione di Naomi Rovnick e Chiara Elisei; Redazione di Dhara Ranasinghe e Sharon Singleton)