DAVOS GR (awp/ats/ans) - "L'unione del mercato dei capitali è un tema ricorrente da anni ma non è stato fatto sino ad ora sufficiente progresso, anzi negli ultimi anni l'integrazione finanziaria semmai si è ridotta".

Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde intervenendo alla sessione dedicata al mercato dei capitali al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).

L'unione dei mercati è cruciale per finanziare la transizione digitale e quella energetica che richiederanno rispettivamente investimenti per 120 e 620 miliardi di euro l'anno, ha spiegato. Soldi che non ci sono, perché "lo spazio fiscale dei Paesi è limitato e i privati non possono sostenere l'intero sforzo". Negli Usa e nel Regno Unito si è arrivati all'unione dei capitali - ha sottolineato la presidente - quando si è trattato di finanziare grandi progetti, come le ferrovie negli Stati Uniti e le infrastrutture e l'urbanizzazione nel Regno Unito.

Inoltre, per progredire e arrivare a un'unione dei mercati dei capitali efficiente, ha aggiunto Lagarde, "servono delle regole uniche da applicare in tutti i mercati dell'Unione europea e un'agenzia di vigilanza che abbia gli stessi poteri di far rispettare quelle regole come le ha la Sec negli Stati Uniti".