È probabile che la Federal Reserve inizi a tagliare i tassi di interesse a metà anno, ma il ciclo di allentamento sarà più graduale negli Stati Uniti rispetto ad altri mercati sviluppati, ha dichiarato mercoledì il gigante obbligazionario statunitense PIMCO.

PIMCO privilegia i mercati obbligazionari di Paesi come l'Australia, il Canada e il Regno Unito perché i rischi di inflazione sono meno pronunciati rispetto agli Stati Uniti, hanno scritto Tiffany Wilding, economista, e Andrew Balls, chief investment officer per il reddito fisso globale, in un rapporto sulle prospettive a 6-12 mesi.

"Le banche centrali, che hanno inasprito la politica all'unisono per frenare il picco pandemico dell'inflazione, probabilmente seguiranno percorsi diversi quando taglieranno i tassi di interesse", hanno affermato. "Mentre molte grandi economie dei mercati sviluppati stanno rallentando, gli Stati Uniti hanno mantenuto uno slancio sorprendentemente forte, con diversi fattori di sostegno destinati a persistere".

Tali fattori includono misure di stimolo più ampie legate alla pandemia, deficit fiscali elevati e il boom dell'intelligenza artificiale.

Anche le politiche economiche dei candidati alle prossime elezioni presidenziali statunitensi sono viste come potenzialmente favorevoli alla crescita economica degli Stati Uniti e dannose per la crescita altrove, ha detto PIMCO.

"Questi fattori che sostengono la crescita relativa degli Stati Uniti probabilmente contribuiranno anche a rendere più rigida l'inflazione negli Stati Uniti nel 2024", ha affermato.

I funzionari della Fed hanno previsto tre tagli dei tassi quest'anno, ma una serie di recenti dati economici forti potrebbe ritardare il passaggio previsto ad una politica dei tassi meno restrittiva.

PIMCO si aspetta un cosiddetto atterraggio morbido per l'economia statunitense - uno scenario in cui i tassi di interesse elevati raffreddano l'inflazione senza far precipitare l'economia in una recessione - ma ha affermato che i rischi di una contrazione economica o di un'inflazione più rigida del previsto rimangono elevati.

"Negli Stati Uniti, i rischi inflazionistici persistenti sembrano più elevati. Altrove, i rischi di recessione sono ancora la preoccupazione principale", ha affermato.

Per quanto riguarda i mercati del credito, ritiene che i titoli garantiti da mutui ipotecari delle agenzie statunitensi siano interessanti e preferisce il debito societario ad alto rating alle obbligazioni più redditizie ma più rischiose delle aziende più sensibili ad una potenziale recessione economica.