Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici da parte di Jamie McGeever.

I titoli asiatici potrebbero essere pronti a concludere una settimana volatile e drammatica con una nota forte venerdì, in particolare i titoli tecnologici, sostenuti dalla migliore giornata del Nasdaq in tre settimane giovedì e dalla speranza che i legislatori statunitensi siano vicini ad un accordo sul tetto del debito.

I driver regionali di venerdì includono le ultime istantanee dell'inflazione dei prezzi al consumo a Tokyo, le vendite al dettaglio australiane, l'inflazione CPI in Malesia e la produzione manifatturiera a Singapore.

Le valute locali, nel complesso, sono sotto pressione rispetto al dollaro rampante, che giovedì ha toccato un massimo di due mesi su base indicizzata, in seguito all'aumento delle aspettative sui tassi della Fed e dei rendimenti obbligazionari statunitensi.

Il dollaro ha superato i 140,00 yen per la prima volta in sei mesi e potrebbe estendere questi guadagni venerdì se i dati di Tokyo sull'inflazione di aprile dovessero essere deboli, portando la Banca del Giappone a ripensare la sua politica ultra-allentata.

Si prevede che l'inflazione annua core CPI nella capitale giapponese si sia ridotta al 3,3% ad aprile, un segnale positivo per la BOJ che forse l'inflazione ha raggiunto il suo limite. I responsabili politici non saranno però compiacenti: l'IPC core di Tokyo è sceso al 3,20% a marzo dal 4,0% di gennaio, per poi risalire ad aprile.

Il dollaro si trova però su un terreno solido, sostenuto dal tasso terminale implicito della Fed che è salito a un picco post shock bancario sopra il 5,30%. Inoltre, anche i tagli dei tassi a lungo prezzati per la seconda metà dell'anno si stanno assottigliando, scendendo a 35 punti base rispetto ai circa 100 punti base dell'inizio del mese.

Il rafforzamento del dollaro, l'aumento dei tassi impliciti della Fed e l'aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi spesso smorzano la propensione al rischio, ma lo slancio dei titoli tecnologici, e in particolare l'euforia per l'intelligenza artificiale, è qualcosa da vedere.

Un'incredibile previsione di Nvidia Corp ha fatto schizzare le azioni del chipmaker statunitense del 25% a un livello record giovedì, ha alimentato un rally nelle aziende legate all'AI e ha fatto salire il Nasdaq dell'1,7%.

Un indice di titoli tecnologici 'FANG' negoziati negli Stati Uniti è in rialzo di un incredibile 55% quest'anno - forse un po' di questo entusiasmo rialzista si riverserà sui mercati asiatici e interromperà le strisce perdenti di tre giorni nell'indice MSCI Asia ex-Japan e nell'indice tecnologico Hang Seng.

Sebbene non ci sia ancora un accordo ufficiale a Washington sul tetto del debito, gli investitori si comportano come se ce ne fosse uno a breve - i Democratici e i Repubblicani sono distanti solo 70 miliardi di dollari sui tagli alla spesa discrezionale che, una volta concordati, dovrebbero sigillare l'accordo.

Si tratta di una somma relativamente piccola, ed è giusto così, visto che il Segretario del Tesoro Janet Yellen insiste sul fatto che il governo esaurirà la liquidità giovedì prossimo. I dati di giovedì hanno mostrato che il saldo di cassa del Tesoro è sceso a soli 49,47 miliardi di dollari.

Sul fronte dei dati asiatici, si prevede che l'inflazione malese diminuisca al 3,3% ad aprile dal 3,4%, che sarebbe il più basso in quasi un anno e più basso del picco del ciclo del 4,7% dello scorso agosto.

La produzione manifatturiera di Singapore di aprile, invece, è vista in calo dello 0,7% rispetto a marzo e del 4,4% rispetto all'aprile dell'anno scorso. L'ampia gamma di previsioni degli economisti, tuttavia, suggerisce che i mercati non dovrebbero essere sorpresi se i numeri fossero ben lontani dal consenso.

Ecco tre sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati venerdì:

- Inflazione CPI di Tokyo (aprile)

- Inflazione CPI della Malesia (aprile)

- Vendite al dettaglio in Australia (aprile)