Le principali banche centrali sono probabilmente giunte alla fine di quello che è stato il ciclo di inasprimento più aggressivo degli ultimi decenni, ma alcune stanno respingendo le aspettative del mercato di un prossimo taglio dei tassi.

La Banca Centrale Europea (BCE) giovedì ha lasciato i tassi di interesse fermi e ha ribadito il suo impegno a combattere l'inflazione. La Banca del Canada, mercoledì, ha dichiarato che la sua attenzione si sta spostando su quando potrà iniziare l'allentamento.

I principali istituti di fissazione dei tassi hanno aumentato i costi di prestito di 4.015 punti base (bps) finora in questo ciclo, con il Giappone che dovrebbe terminare presto la sua politica di tassi di interesse negativi.

Ecco come si posizionano, in termini di scala dei rialzi dei tassi in questo ciclo.

1) STATI UNITI

La Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso di riferimento al 5,25%-5,5% il mese scorso, ma il mese di gennaio potrebbe mettere a nudo l'enigma se l'inflazione si calmerà a sufficienza per consentire un taglio dei tassi a breve.

I responsabili politici si sono opposti alle scommesse sul taglio dei tassi da parte del mercato. Il Governatore della Fed Christopher Waller ha affermato che gli Stati Uniti sono "a distanza ravvicinata" dall'obiettivo del 2% di inflazione, ma la Fed non dovrebbe affrettarsi a tagliare i tassi finché non sarà chiaro che l'inflazione più bassa sarà sostenuta.

Tuttavia, i trader prevedono circa 130 punti base di tagli dei tassi quest'anno, con una probabilità di circa il 40% di una mossa di un quarto di punto a partire da marzo. La prossima decisione sui tassi della Fed è prevista per il 31 gennaio.

2) NUOVA ZELANDA

La Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto i tassi d'interesse ad un massimo di 15 anni del 5,5% a novembre e si prevede che li manterrà nuovamente nella riunione del 28 febbraio, prima di tagliarli già a maggio.

L'inflazione è risultata inferiore alla previsione della banca centrale del 5% nell'ultimo trimestre del 2023.

3) BRITANNIA

Gli ultimi dati che mostrano che il tasso annuale di inflazione dei prezzi al consumo è aumentato per la prima volta in 10 mesi a dicembre, salendo al 4,0%, hanno intaccato le aspettative del mercato per un taglio anticipato dei tassi della Banca d'Inghilterra (BoE).

La BoE si riunisce il 1° febbraio e sarà osservata da vicino per capire quando allenterà i tassi. I mercati prevedono circa 90 bps di tagli dei tassi quest'anno, contro gli oltre 100 bps di qualche settimana fa.

4) CANADA

Mercoledì la Banca del Canada ha mantenuto i tassi al 5% per la quarta riunione consecutiva.

Ha dichiarato che, sebbene l'inflazione di fondo sia ancora una preoccupazione, l'attenzione della banca si sta spostando su quando tagliare i costi di prestito piuttosto che sull'opportunità di un nuovo rialzo. I mercati prevedono tagli dei tassi nei prossimi mesi e vedono circa il 50% di possibilità di una mossa di 25 punti base ad aprile.

5) ZONA EURO

La BCE ha lasciato i tassi invariati ad un livello record giovedì, riaffermando il suo impegno a combattere l'inflazione e non dando alcun indizio che i responsabili politici stiano iniziando a contemplare un allentamento della politica.

I mercati monetari continuano a prezzare circa 130 punti base di tagli dei tassi quest'anno.

6) NORVEGIA

La Norges Bank, che ha effettuato un rialzo dei tassi a sorpresa a dicembre, ha mantenuto il suo tasso di riferimento invariato al 4,50% giovedì e ha dichiarato che i costi di prestito rimarranno fermi "per un po' di tempo".

L'inflazione core norvegese è scesa al minimo di 15 mesi del 5,5% a dicembre. Una corona norvegese rafforzata dovrebbe ammorbidire i prezzi delle importazioni.

7) AUSTRALIA

La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi fermi a dicembre al 4,35%. Dai verbali della riunione è emerso che ha preso in considerazione la possibilità di aumentare nuovamente i tassi, sebbene i mercati stiano valutando i tagli da settembre.

I dati di gennaio hanno mostrato un ammorbidimento delle condizioni aziendali e delle pressioni inflazionistiche, mentre l'Australia rimane vulnerabile alle condizioni economiche traballanti della Cina, il suo principale partner commerciale.

8) SVEZIA

L'inflazione svedese è scesa al 2,3% su base annua a dicembre, ma il tasso core, che esclude i costi dell'energia, è rimasto elevato al 5,3%.

La Riksbank ha mantenuto i tassi al 4% a novembre e ha segnalato che potrebbe aumentarli nuovamente nel 2024. Gli economisti sono scettici, tuttavia, e saranno attenti ad un cambiamento di tono in occasione della riunione del 31 gennaio.

9) SVIZZERA

Un franco svizzero forte, in rialzo del 5% rispetto all'euro dall'inizio del 2023, ha smorzato le pressioni sui prezzi in una nazione che potrebbe essere destinata ad un taglio anticipato dei tassi.

A dicembre, l'inflazione ha superato l'obiettivo del 2% della Banca Nazionale Svizzera (BNS) per il settimo mese consecutivo. Il presidente della BNS, Thomas Jordan, ha dichiarato che non sono necessari ulteriori rialzi rispetto all'attuale livello dell'1,75%.

10) GIAPPONE

La Banca del Giappone (BOJ) ha mantenuto le sue impostazioni monetarie ultra-facili martedì, ma ha segnalato che le condizioni per eliminare gradualmente il suo enorme stimolo si stanno realizzando, suggerendo che potrebbe presto porre fine ai tassi di interesse negativi.

Gli economisti intervistati da Reuters si aspettano che la BOJ faccia questa mossa entro aprile. L'inflazione core del Giappone è rallentata per il secondo mese consecutivo a dicembre, ma è rimasta al di sopra dell'obiettivo del 2%.