La banca centrale argentina ha iniziato a frenare il suo acquisto aggressivo di dollari, una spinta fondamentale per costruire riserve sotto il nuovo Presidente libertario Javier Milei, cosa che gli analisti hanno attribuito alle vendite di cereali più deboli del previsto da parte degli agricoltori locali.

La banca centrale della nazione sudamericana produttrice di cereali ha effettuato acquisti netti di dollari nella prima settimana di giugno per circa 99 milioni di dollari, il valore più basso di quest'anno, dopo un calo costante nell'ultimo mese, secondo i dati della banca centrale.

Ciò sottolinea la crescente sfida per l'entità di mantenere quello che è stato un ritmo indiavolato di accumulo di valuta estera, finalizzato a ricostruire le riserve che erano profondamente in rosso quando Milei è entrato in carica a dicembre.

La banca centrale argentina ha acquistato oltre 17 miliardi di dollari di valuta estera nell'ambito della rapida accumulazione di riserve da quando Milei è entrato in carica il 10 dicembre. L'Argentina ha bisogno di dollari per pagare i creditori, compreso il Fondo Monetario Internazionale (FMI).

L'accumulo di riserve da parte della banca è fondamentale per ripristinare la stabilità economica e finanziaria dopo anni di crisi, e per far sì che il Governo sia in grado di portare a termine la sua promessa di eliminare i rigidi controlli valutari che ostacolano gli affari e il commercio.