Lo Sri Lanka e l'Argentina rimangono molto vulnerabili in un contesto di peggioramento delle condizioni finanziarie globali, mentre la Cina ha subito un forte deterioramento della resilienza finanziaria dai tempi pre-COVID, ha rilevato mercoledì uno studio del think tank.

L'indicatore di resilienza, pubblicato dal Center for Global Development con sede a Washington, valuta quali Paesi sarebbero maggiormente colpiti dal punto di vista economico e finanziario se si concretizzasse uno shock esterno. Si basa sui dati pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dai governi.

La Cina è risultata essere il "Paese più indebolito" in un campione di 37 Paesi, essendosi classificata tra le prime 10 economie emergenti più resilienti nel 2019 e scendendo al 18° posto nel 2023.

I mercati emergenti sono ora più vulnerabili rispetto al 2019 su base complessiva, ha scritto l'economista Liliana Rojas-Suarez nel rapporto.

"Le cicatrici degli shock del 2020-2022, iniziati con la pandemia COVID e i successivi shock multipli, come la guerra della Russia contro l'Ucraina e gli aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed statunitense, sono profonde e hanno indebolito le condizioni economiche e finanziarie dei mercati emergenti", ha scritto Rojas-Suarez.

L'anno scorso, una grave carenza di dollari ha fatto precipitare lo Sri Lanka nella sua peggiore crisi finanziaria dall'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1948, innescando il primo default del debito estero nel maggio 2022.

L'Argentina è in recessione per la sesta volta in un decennio, con un'inflazione a tre cifre e riserve estere nette in rosso.

Lo studio ha anche mostrato che la sostenibilità del debito è diminuita negli ultimi quattro anni nelle economie dei mercati emergenti.

"Nel 2019, solo Tunisia, Pakistan, Argentina e Sri Lanka avevano rapporti di fabbisogno di finanziamento esterno superiori al 100%. Ora, 12 dei 37 Paesi che abbiamo esaminato, ovvero circa un terzo, si trovano in questa posizione", ha detto Rojas-Suarez, aggiungendo che questi Paesi hanno rapporti di debito pubblico molto elevati e insostenibili.

Lo studio ha calcolato il fabbisogno di finanziamento esterno misurando il debito esterno a breve termine più il deficit delle partite correnti in proporzione alle riserve internazionali.

Anche Bolivia, Egitto, Turchia ed El Salvador sono nella lista dei Paesi vulnerabili, mentre lo studio mostra che Indonesia, Perù e Bulgaria sono i Paesi più resistenti del gruppo. (Servizio di Jorgelina do Rosario, redazione di Karin Strohecker e Lincoln Feast)