(Alliance News) - I principali indici europei sono avviati verso un'apertura ribassista, secondo i futures di IG, mentre a Taiwan il più forte terremoto degli ultimi 25 anni ha portato al blocco delle attività di TSM e United Microelectronics, scuotendo anche i mercati asiatici.

Da segnalare, inoltre, che l'indice au Jibun Bank per il settore dei servizi giapponese è stato rivisto al ribasso a un massimo di sette mesi di 54,1 nel mese di marzo, da un massimo di dieci mesi di 54,9 nelle stime preliminari, mentre in Cina, l'indice Caixin dei responsabili degli acquisti dei servizi è salito a 52,7 punti a marzo dai 52,5 di febbraio. L'indice mostra un'accelerazione marginale della crescita rispetto al mese precedente.

Il FTSE Mib, quindi, è atteso in calo dello 0,2% o di 61,4 dopo aver chiuso martedì in rosso dell'1,2% a 34.325,23.

Il FTSE 100 di Londra è previsto invece in calo dello 0,4% o di 30,8 punti, il CAC 40 di Parigi è in rosso dello 0,2% o di 19,4 punti e il DAX 40 di Francoforte è dato in ribasso di 0,2% o di 39,5 punti.

Anche ieri sera i principali mercati azionari e obbligazionari in Europa e negli USA hanno terminato la giornata in rosso: "L'aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime ha alimentato le aspettative di inflazione, mentre l'ulteriore rafforzamento dei dati economici statunitensi ha rafforzato le preoccupazioni che la Federal Reserve potrebbe non tagliare i tassi di interesse come avrebbe voluto quest'anno - commenta Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank - I dati di ieri hanno mostrato una ripresa degli ordini alle fabbriche più rapida delle attese, anche se le opportunità di lavoro sono diminuite più del previsto".

"A differenza della forte crescita statunitense e dell'aumento dell'inflazione USA dall'inizio dell'anno, il persistente rallentamento dell'inflazione europea e le cupe economie dell'Eurozona giustificano un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea e dovrebbero continuare a pesare sull'EUR/USD. Dall'altra parte della Manica, i dati hanno alimentato le speranze di un taglio dei tassi della Banca d'Inghilterra: l'inflazione nei negozi britannici è scesa al livello più basso in più di due anni", ha aggiunto l'analista.

Nel complesso, ha concluso Ozkardeskaya, "gli USA sono isolati con dati economici sorprendentemente forti e un'inflazione in aumento. Ma l'inflazione del dollaro potrebbe facilmente estendersi al resto del mondo se il dollaro USA si rafforzasse sostenuto da un significativo calo delle aspettative accomodanti della Fed".

Tra i listini minori italiani, martedì sera, il Mid-Cap ha ceduto l'1,2% a 47.570,65, lo Small-Cap ha perso l'1,2% a 28.149,97 e l'Italia Growth ha chiuso giù dello 0,3% a 8.088,78.

Sul Mib, bene Saipem, su dell'1,9%, in scia al rialzo con cui ha concluso l'ultima seduta prima di Pasqua, con il prezzo del barile spinto dalle tensioni mediorientali che ha sostenuto il sentiment sul titolo. L'attacco aereo israeliano all'ambasciata iraniana in Siria, che ha causato la morte del comandante supremo dell'Iran e di altre persone, ha aggravato le tensioni nell'area.

Eni ha chiuso in cima al listino portandosi su del 2,6% a EUR15,03 per azione, alla sua terza seduta consecutiva da rialzista.

Male i finanziari, fatta eccezione per BPM e Pop Sondrio, su dell'1,1% e dello 0,9%, rispettivamente. Hanno ceduto Azimut Holding, del 4,7%, Banca Generali del 2,1%, Mediolanum dell'1,4%.

In coda, anche Brunello Cucinelli, che ha perso il 4,0% a EUR101,80. Da segnalare che UBS ha tagliato il target price sul titolo a EUR120,00 da EUR133,00.

Sul segmento cadetto, bene Fincantieri, in rialzo del 4,4% e con 15,4 milioni di pezzi risulta essere anche il titolo più scambiato. Ma, anche su questo listino, a prevalere sono stati i ribassisti.

Juventus FC ha pagato il momento negativo in Serie A cedendo il 4,7% dopo aver chiuso la scorsa settimana l'aumento di capitale e la sconfitta con la Lazio.

Male anche Iren, in rosso del 4,4%, mentre ha perso terreno Tinexta, in calo del 4,0%.

Sullo Small-Cap, forza su algoWatt, salita del 6,0%. La società ha chiuso la sesta seduta consecutiva in rialzo, portando il guadagno settimanale oltre il 65%.

Seri Industrial - in parità - ha comunicato di aver chiuso il 2023 con una perdita netta di EUR6,3 milioni che si confronta con quella di EUR3,4 milioni del 2022. I ricavi sono saliti a EUR200,1 milioni da EUR199,6 milioni mentre l'Ebitda è passato a EUR22,9 milioni da EUR17,4 milioni.

In coda, EEMS ha ceduto il 34%, registrato la peggior performance del paniere di appartenenza.

Fra le PMI, Illa ha ceduto il 10%, chiudendo sul fondo del listino, mentre ha performato bene Edil San Felice, su del 14% a EUR3,38, beneficiando dei buoni conti del 2023 resi noti in giornata. La società ha chiuso il 2023 con un utile di esercizio pari a EUR8,5 milioni, in aumento del 79% da EUR4,8 milioni al 31 dicembre 2022.

Bene anche Lindbergh, su del 15%, e Riba Mundo Tecnologia, in rialzo del 14%, spinta dai conti del 2023.

In Asia, il Nikkei cede lo 0,9%, l'Hang Seng è in rosso dell'1,2% e lo Shanghai Composite è in calo dello 0,1%.

A New York, il Dow ha chiuso in rosso dell'1,0% a 39.170,24, il Nasdaq ha ceduto l'1,0% a 16.240,45 e l'S&P 500 ha terminato in ribasso dello 0,7% a 5.205,81.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0774 da USD1,0765 di martedì in chiusura azionaria europea mentre la sterlina vale USD1,2577 da USD1,2566 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD89,01 al barile da USD89,05 di ieri sera mentre l'oro scambia a USD2.284,75 da USD2.259,15 di martedì sera.

Il calendario economico di mercoledì prevede, in Europa, il budget del governo francese, alle 0845 CET, e la disoccupazione italiana, in arrivo alle 1000 CET. Un'ora più tardi, spazio all'inflazione e al tasso di disoccupazione dell'Eurozona mentre alle 1115 CET si attendono gli esisti della riunione dell'OPEC+.

Nel pomeriggio, alle 1300 CET, dagli USA, arriveranno i dati sui mutui mentre quelli sull'occupazione non agricola saranno resi noti alle 1415 CET. I PMI statunitensi verranno rilasciati alle 1600 CET, mezzora prima delle scorte di greggio. Inoltre, tra i vari membri della Federal Resserve che parleranno mercoledì, spicca il discorso del presidente della banca centrale statunitense, Jerome Powell, alle 1810 CET.

Tra le società di Piazza Affari, sono previsti i risultati di Zucchi.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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