I risultati, pubblicati in un'analisi del Centro di Ricerca sull'Energia e l'Aria Pulita (CREA), registrato in Finlandia, sottolineano la portata degli investimenti cinesi nelle infrastrutture per le energie rinnovabili, che hanno totalizzato 890 miliardi di dollari l'anno scorso, quasi pari agli investimenti globali nell'approvvigionamento di combustibili fossili per il 2023.

L'energia pulita, che comprende le fonti di energia rinnovabile, l'energia nucleare, le reti elettriche, l'immagazzinamento di energia, i veicoli elettrici (EV) e le ferrovie, rappresenterà il 9,0% del PIL cinese nel 2023, rispetto al 7,2% dell'anno precedente.

L'aumento della quota proviene soprattutto dai settori solare, EV e stoccaggio di energia. Il settore solare cinese è cresciuto del 63% fino a 2,5 trilioni di yuan (350 miliardi di dollari) nel 2023. La produzione di EV è cresciuta del 36%.

La rapida espansione dell'energia pulita e il suo peso nell'economia sono stati amplificati dal rallentamento in corso nel settore immobiliare cinese. Il capitale, compresi i prestiti bancari e la spesa governativa, è stato riallocato dal settore immobiliare a quello manifatturiero di fascia alta, rappresentando un "importante perno" nella strategia macroeconomica del Paese, ha affermato CREA.

Nel 2020, Pechino ha annunciato una serie di obiettivi per raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030 e la neutralità del carbonio entro il 2060. Il Governo si è impegnato a costruire 1.200 gigawatt di capacità di energie rinnovabili entro il 2030 per sostenere questo obiettivo, ma la Cina è sulla buona strada per raggiungerlo con cinque anni di anticipo.

Tuttavia, il settore rischia una sovraccapacità se il suo tasso di crescita viene mantenuto, poiché c'è un limite a quanto l'economia interna cinese può assorbire, ha osservato il rapporto CREA.

Le esportazioni cinesi a basso prezzo di veicoli elettrici, batterie e pannelli solari hanno già alimentato le preoccupazioni di dumping da parte dei partner commerciali della Cina, portando a chiedere alle autorità doganali di prendere in considerazione l'adozione di misure protezionistiche.

(1 dollaro = 7,1645 yuan)