MILANO (awp/ats/ans) - L'avanzata, poi interrotta, dei mercenari del gruppo Wagner verso Mosca non provoca danni sui mercati finanziari. Nel primo giorno della settimana, dopo il convulso weekend russo, qualche impatto si vede in Borsa ma solo in apertura. Milano alla fine termina col segno più (+0,12%), Parigi fa meglio (+0,29%) mentre Francoforte e Londra restano un poco indietro (-0,11% entrambe) in scia a Wall Street che tentenna, preoccupata più dalle prossime decisioni sui tassi del presidente della Fed, Jerome Powell, che non dal futuro di Vladimir Putin.

Sul mercato valutario il rublo di prima mattina si indebolisce rispetto al dollaro (-3%) e retrocede sui livelli di quasi 15 mesi fa, seppur senza toccare i minimi raggiunti nei giorni dell'invasione in Ucraina. Alla fine tuttavia il deprezzamento è minimo col cambio con il biglietto verde a 84,4 (-0,38%) mentre la Borsa di Mosca contiene la perdita all'1,3 per cento.

Scatta anche il prezzo del gas segnando un rialzo di quasi il 12% in avvio ad Amsterdam dove poi però fa dietrofront, come il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, e si raffredda alla fine sotto la soglia dei 32 euro al megawattora (-1,6%). In debole crescita pure il petrolio così come il grano, di cui la Russia è un grande produttore, le cui quotazioni a fine giornata restano peraltro poco mosse. Stesso discorso per altre materie che registrano leggeri incrementi senza però alcuno strappo, a partire dall'oro, da sempre rifugio in caso di crisi e turbolenze anche geopolitiche.

Nel complesso ai mercati azionari quel che fa più paura è la recessione delle economie per la prospettiva di nuovi rialzi dei tassi da parte delle Fed e delle altre banche centrali alle prese con un'inflazione che non sembra voler battere in ritirata. A risentire in modo chiaro del fallito blitz di Wagner sono piuttosto i titoli dei gruppi europei della difesa, come l'italiana Leonardo (-4,6%), che hanno annullato parte dei guadagni accumulati nell'ultimo anno: la scommessa è che un indebolimento di Putin possa velocizzare la fine della guerra in Ucraina.