La Borsa di Parigi probabilmente inizierà la giornata in rialzo martedì mattina, in previsione di un miglioramento degli indici PMI che saranno pubblicati questa mattina dalla banca tedesca HCOB.



Alle 8.15 circa, il contratto 'future' sull'indice CAC 40 - per la consegna alla fine di aprile - era in rialzo di 30,5 punti, a 8013,5 punti, un segnale di apertura in territorio positivo. Tuttavia, gli investitori dovrebbero essere cauti nel prendere troppi rischi prima della pubblicazione delle indagini PMI, che forniranno ulteriori informazioni sulla salute dell'economia del Vecchio Continente.



L'indice composito per l'Eurozona, atteso per le ore 10:00, è previsto a 50,8 in aprile, ancora al di sopra della soglia di punti che indica una crescita dell'attività, dopo aver raggiunto 50,3 in marzo, il livello più alto in quasi due anni. 'Diversi segnali di ripresa sono stati visibili in Europa negli ultimi mesi', sottolineano i team di Oddo BHF.



Un ulteriore rimbalzo dei PMI consoliderebbe gli inizi di una ripresa dopo diversi trimestri di stagnazione", sottolinea la banca privata. I mercati sono sostenuti anche dalla solida chiusura di Wall Street, che ha chiuso il giorno precedente in rialzo sotto l'impatto positivo di un'ondata di riacquisti a buon mercato dopo il pesante calo della scorsa settimana.



Recuperando lo 0,7%, il Dow Jones è tornato sopra la soglia dei 38.000 punti, mentre lo S&P 500 è salito sopra la soglia dei 5.000 punti con un guadagno dello 0,9%. Oltre al rilascio degli indici PMI, gli investitori dovranno digerire una salva di risultati trimestrali di aziende europee, tra cui i conti di AkzoNobel, Novartis, Renault e OVHcloud.



Gli investitori stanno anche tenendo d'occhio il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a 10 anni, che sta scendendo timidamente a circa il 4,62%. Anche il mercato obbligazionario europeo si sta allentando, con il decennale tedesco in calo al 2,48%.



L'euro sta perdendo un po' di terreno rispetto al dollaro a 1,0645, con l'allentamento delle tensioni tra Israele e Iran che non dissuade gli investitori dai beni rifugio come il dollaro. I prezzi del petrolio sono stabili, con le materie prime che continuano a guadagnare terreno in un ambiente geopolitico considerato ancora instabile.





Mentre il greggio leggero statunitense (West Texas Intermediate, WTI) è in calo dello 0,3% a 82,8 dollari, un barile di Brent viene scambiato a circa 87,2 dollari, in rialzo dello 0,3%. Per il momento, le principali vittime della distensione sul fronte geopolitico sono i metalli preziosi, con l'oro in calo dell'1,1% a 2320,7 dollari l'oncia. Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.