La Borsa di Parigi è in rialzo giovedì mattina dopo tre sessioni consecutive di perdite dovute alla crescente messa in discussione delle aspettative di una politica monetaria più flessibile da parte delle principali banche centrali.

L'indice CAC40 ha guadagnato lo 0,4% verso 7350 punti. Il mercato parigino è finito in rosso ancora una volta ieri, chiudendo in calo dell'1,1% a 7318 punti, dopo aver rotto a turno i punti di supporto 7410, 7375 e 7340 dall'inizio della settimana.



Gli investitori stanno adottando un atteggiamento cauto, in quanto molti responsabili della politica monetaria su entrambe le sponde dell'Atlantico si stanno esprimendo in modo più intransigente su un possibile allentamento delle condizioni finanziarie. Ieri, i partecipanti al mercato hanno dovuto fare i conti con il discorso tenuto da Christine Largarde, Presidente della BCE, a margine del forum economico di Davos.



Oltre alle dichiarazioni dei banchieri centrali, i dati migliori del previsto provenienti dagli Stati Uniti hanno alimentato il timore che i tassi di interesse restino alti più a lungo del previsto.

Le aspettative di un rapido allentamento monetario erano già state intaccate ieri dai commenti di Christopher Waller, membro del Consiglio dei Governatori della Fed, secondo cui il fatto che l'inflazione tendesse verso l'obiettivo del 2% non avrebbe dovuto far precipitare alcun taglio dei tassi.



Questi commenti hanno influenzato le aspettative dei trader, che si aspettano sempre meno che la Federal Reserve degli Stati Uniti tagli i tassi in tempi brevi. Lo scenario di un calo del costo del denaro si sta allontanando: il consenso, che era superiore al 77% prima del fine settimana, è ora intorno al 59% secondo il barometro FedWatch.



La grande domanda al momento è se il 2024 inizia con una sbornia logica dopo una fine eccezionale del 2023, o se dobbiamo aspettarci un anno più difficile", ha riassunto Jim Reid, analista di mercato presso Deutsche Bank. Questo contesto di incertezza sui tassi ha avuto un impatto sui Treasury statunitensi decennali, che mercoledì hanno avuto la loro peggiore giornata da metà dicembre, con il decennale tornato sopra il 4,10%.





La pesantezza del mercato obbligazionario si sta amplificando anche in Europa, dove il rendimento del Bund tedesco decennale - il benchmark della zona euro - è salito oltre il 2,30%. È possibile che gli indicatori attesi oggi negli Stati Uniti, guidati dalle richieste di disoccupazione, influenzino le aspettative di futuri tagli dei tassi. Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.