Il mercato azionario di Parigi dovrebbe terminare la sessione vicino ai massimi di giornata, in rialzo del +0,3% a 8.155 punti, con volumi leggermente superiori (1,7 miliardi di euro). L'Euro-Stoxx50 è dello stesso umore, guadagnando +0,6% a 5.070 punti.070 punti, mentre Wall Street si muove lentamente al rialzo, con l'S&P500 e il Dow Jones che guadagnano lo 0,25% e il Nasdaq che inverte la rotta, passando da -0,25% a circa +0,5%.
Sul fronte obbligazionario c'è stato poco movimento: sia gli OAT che i Bund sono rimasti fermi ai livelli di martedì (2,925% e 2,41%), mentre i T-Bond statunitensi sono saliti di +3 punti percentuali al 4,392%... che però è il peggior valore dal 28/11/2023.


Gli operatori di mercato non hanno reagito alla pubblicazione dei primi dati sui prezzi al consumo nell'Eurozona per il mese di marzo (stime in leggero calo al 2,4% a marzo, dopo un tasso annuale del 2,6% per l'indice di inflazione core).
D'altro canto, i trader sembrano essere rassicurati dal fatto che la crescita del settore privato statunitense è leggermente rallentata a marzo:

S&P Global sottolinea che, mentre la produzione manifatturiera è aumentata al ritmo più veloce in quasi due anni, la crescita dell'attività dei servizi si è attenuata, con il PMI che è sceso da 52,3 a 51,7 mese su mese.


Si tratta di una 'direzione giusta', per così dire, in quanto le banche centrali hanno recentemente chiarito che le loro decisioni future dipenderanno dagli indicatori economici e che hanno ancora bisogno di rassicurazioni sul futuro dell'inflazione in generale e delle pressioni salariali in particolare. Per la Banca Centrale Europea (BCE), questi dati sono quindi cruciali, in quanto l'istituzione con sede a Francoforte sembra riluttante ad avviare il suo ciclo di taglio dei tassi prima di quello della Federal Reserve.



Lo scenario più negativo per le azioni sarebbe se i tanto attesi tagli dei tassi non avessero luogo, uno scenario che potrebbe essere ribaltato se l'inflazione dovesse ricominciare a salire. L'impennata di ieri dei prezzi del petrolio dimostra che l'incertezza sull'inflazione può ancora essere una fonte di volatilità e sollevare dubbi sulla tempistica dei tagli dei tassi.

Un nuovo episodio di tensione tra Israele e Iran ha spinto al rialzo i prezzi del petrolio ieri, in seguito agli attacchi di Tsahal al consolato iraniano a Damasco (Siria).



Il Brent del Mare del Nord (+0,5%) ha raggiunto un nuovo massimo di 89,5 dollari al barile, mentre il greggio leggero statunitense (WTI) ha ritracciato il suo massimo annuale da martedì a 58,6 dollari. Il mercato potrebbe anche essere teso in vista del discorso del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell alla Stanford University.


I trader generalmente si aspettano che il capo della Fed ribadisca che le condizioni per un taglio dei tassi non sono ancora state soddisfatte, viste le recenti delusioni dei prezzi, ma che potrebbero esserlo tra qualche mese. Nel frattempo, l'oncia d'oro ha appena superato la barriera dei 2.300 dollari (un record storico), con un aumento del 10% rispetto al precedente record di 2.070 dollari...



e l'argento ha stabilito un nuovo record annuale a 26,85 dollari. Nelle notizie sulle aziende francesi, Thales ha annunciato il completamento dell'acquisizione di Cobham Aerospace Communications (AeroComms), un 'fornitore leader di sistemi avanzati, ultra-affidabili e innovativi di connettività della cabina di pilotaggio e di comunicazioni sicure'. TotalEnergies ha annunciato mercoledì il lancio di un nuovo progetto di accumulo di energia elettrica a batteria in Belgio, in aggiunta al progetto attualmente in corso presso la sua raffineria di Anversa.

Questo nuovo progetto avrà una potenza di 25 MW e una capacità di 75 MWh, grazie a 40 contenitori agli ioni di litio forniti dalla sua filiale Saft. Lacroix ha pubblicato un calo del 64,1% dell'utile netto (quota di gruppo) a 4,3 milioni di euro per l'anno scorso, con un margine EBITDA in calo di 0,8 punti al 5,5%, dovuto interamente alle difficoltà incontrate dalla sua filiale Lacroix Electronics North America.




Infine, Herige ha pubblicato un utile netto (quota di gruppo) di 9,3 milioni di euro per il 2023, rispetto ai 21,9 milioni di euro dell'anno precedente, e un margine EBITDA del 5,6%, in calo di 1,4 punti (-0,9 punti al 7,8% in base all'ambito futuro del gruppo). Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.