A pesare, nonostante i dati commerciali incoraggianti, è stata anche l'incertezza sulle prospettive economiche del Paese e sulle relazioni con gli Stati Uniti.

Alla chiusura, l'indice Shanghai Composite era in ribasso dello 0,83% a 3.414,62, recuperando dal -2% toccato in seduta.

L'indice di start-up ChiNext Composite, che ha raggiunto massimi pluriennali nella sessione precedente, ha perso l'1,064% e l'indice di Shenzhen ha ceduto lo 0,85%.

L'indice CSI300 blue-chip ha chiuso in ribasso dello 0,95%.

I titoli sono crollati nonostante i dati che mostrano che esportazioni e importazioni cinesi sono aumentate il mese scorso, rafforzando le speranze che la ripresa di Pechino dalla pandemia stia guadagnando slancio.

Alimentano i timori del mercato le tensioni tra Stati Uniti e Cina che si sono intensificate. Washington ha respinto ieri le controverse rivendicazioni della Cina sulle risorse offshore nel Mar Cinese Meridionale e la Cina ha annunciato sanzioni contro funzionari e entità statunitensi come ritorsione per le sanzioni statunitensi per le presunte violazioni dei diritti umani contro la minoranza musulmana uigura.

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