SHANGHAI (Reuters) - L'azionario cinese ha perso terreno per la quinta sessione consecutiva, registrando la più grande perdita settimanale in 11 settimane, con il nuovo acuirsi delle tensioni sino-statunitensi e i timori di un inasprimento delle politiche monetarie che hanno frenato la propensione al rischio.

L'indice blue chip CSI300 è sceso dell'1% a 4.889,63, mentre lo Shanghai Composite Index ha perso lo 0,8% a 3.347,19.

Per la settimana, l'indice CSI300 è sceso del 3,5%, nella peggiore performance settimanale dalla fine di settembre.

Ieri S&P Dow Jones Indices ha annunciato la rimozione di alcune società cinesi dai propri indici a seguito di un ordine esecutivo dell'amministrazione Trump. Ftse Russell aveva compiuto una mossa simile la scorsa settimana e si prevede che la rivale Msci seguirà l'esempio.

I titoli delle 10 società che saranno rimosse dagli indici azionari S&P DJI, tra cui Hangzhou Hikvision Digital Technology, Semiconductor Manufacturing International (SMIC) e China Communications Construction, hanno tutti perso terreno, sebbene le perdite siano state limitate.

In un altro segnale di crescente tensione, la Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti ha dichiarato ieri di aver avviato il processo di revoca dell'autorizzazione di China Telecom per operare negli Stati Uniti.

Gli investitori temono, inoltre, che Pechino possa iniziare a inasprire le politiche monetarie nel contesto di una robusta ripresa economica e di un'impennata dei prezzi delle materie prime, anche se gli analisti non vedono alcuna importante inversione di rotta in tempi brevi.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,4%, a 26.505,87.

((Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614))