(Alliance News) - Giovedì il Mib ha chiuso in rialzo sopra quota 30.300, con le sale trading che hanno analizzato minuziosamente le decisioni di politica monetaria delle principali banche centrali. La Fed mercoledì ha mantenuto i tassi di interesse stabili, ma ha segnalato tagli dei tassi di interesse di 75 punti base per il prossimo anno, molto più di quanto inizialmente previsto.

La Banca Centrale Europea giovedì ha lasciato i tassi invariati giovedì e ha previsto che l'inflazione raggiungerà l'obiettivo del 2,0% tra il 2025 e il 2026. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi rimarranno invariati, rispettivamente, al 4,50%, 4,75% e 4,00%.

Nel complesso, gli esperti dell'Eurotower si aspettano che l'inflazione complessiva raggiunga una media del 5,4% nel 2023, del 2,7% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026. Rispetto alle proiezioni degli esperti di settembre, ciò equivale a una revisione al ribasso per il 2023 e soprattutto per il 2024.

Inoltre, il consiglio direttivo ha inoltre deciso oggi di portare avanti il ??processo di normalizzazione del bilancio dell'Eurosistema. Intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquistati nell'ambito del programma di acquisto di emergenza pandemica - il PEPP - durante la prima metà del 2024. Nella seconda metà dell'anno, intende ridurre il portafoglio PEPP di EUR7,5 miliardi al mese. Il Consiglio direttivo intende interrompere i reinvestimenti nell'ambito del PEPP alla fine del 2024.

La Bank of England giovedì ha votato con una maggioranza di 6 voti a favore e 3 contrari per mantenere il suo tasso di interesse di riferimento al livello massimo da 15 anni, pari al 5,25%, per la terza volta consecutiva durante la riunione di dicembre, anche di fronte di segnali che indicano un deterioramento del panorama economico. La banca centrale ha mantenuto un atteggiamento "aggressivo", sottolineando la probabile necessità di una politica monetaria restrittiva prolungata per frenare l'inflazione.

Inoltre, da Threadneedle Street hanno evidenziato la potenziale necessità di un ulteriore inasprimento qualora dovessero emergere persistenti pressioni inflazionistiche.

Il FTSE Mib, così, ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 30.359,06, il Mid-Cap ha guadagnato il 2,6% a 43.677,02, lo Small-Cap è salito dell'1,7% a 26.935,43 e l'Italia Growth ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 8.061,83.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha chiuso su dell'1,3%, il CAC 40 di Parigi in aumento dello 0,7% e il DAX 40 di Francoforte ha segnato un rialzo frazionale.

Sul principale listino di Piazza Affari, spinta su DiaSorin, avanti del 10%, rialzando la testa dopo cinque sedute in saldo passivo.

Acquisti anche su CNH Industrial, che ha chiuso avanti del 5,6%, interrompendo il mini-trend ribassista durato tre sedute. La company ha comunicato di aver acquistato 4,7 milioni di azioni ordinarie proprie tra il 4 e l'8 dicembre, per un controvalore complessivo di EUR47,4 milioni.

Amplifon ha invece raccolto il 3,9%, alla sua quinta seduta da rialzista.

Banca BPER ha invece lasciato sul parterre il 5,9%, alla sua terza seduta da ribassista.

Banca Monte dei Paschi ha invece ceduto il 6,0% a EUR3,04 per azione. Da segnalare che Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo del titolo a EUR4,40 da EUR4,10 con raccomandazione 'buy'.

Sul MidCap, Alerion è avanzato del 10%, dopo il 2% di attivo della seduta precedente.

Tinexta ha invece chiuso avanti oltre il 13%. La società ha comunicato giovedì di aver finalizzato - tramite la controllata Warrant Hub Spa - l'acquisizione per il 73,9% della francese ABF Group SAS. L'enterprise value per il 100% di ABF Group è stato valutato in EUR155 milioni. Pertanto, ipotizzando un indebitamento finanziario netto pari a zero, il corrispettivo per l'acquisto del 73,9% del capitale della società sarebbe pari a EUR114,6 milioni, di cui l'85% pari a EUR97,4 milioni verrebbe pagato al closing e la restante parte verrà pagata tramite due earn-out, pari, rispettivamente, a EUR5,7 milioni e a EUR11,5 milioni, legati alle performance del 2023 e del 2024.

Brunello Cucinelli - su del 6,9% - ha comunicato mercoledì che prevede di chiudere l'anno con risultati positivi, cinque giorni prima di esordire sul FTSE Mib di Borsa Italiana.

"Dopo i bellissimi risultati dei nove mesi e la crescita molto interessante dei mesi di ottobre, novembre e della prima parte del mese di dicembre, immaginiamo per il 2023 un'ottima crescita dei ricavi, compresa tra il 22% e il 23% a cambi correnti - oltre EUR1,1 miliardi -, alzando le stime rispetto alle precedenti attese comprese tra il 20% e il 22%, con una marginalità e un utile molto importanti, all'interno della nostra idea di crescita garbata e sano profitto", ha dichiarato il fondatore dell'omonimo marchio, Brunello Cucinelli.

Industrie de Nora è invece avanzato dell'8,6%, facendo seguito all'attivo, seppure con lo 0,4%, della sessione precedente.

OVS - su del 5,7% - ha comunicato mercoledì che le vendite nette dei primi nove mesi del suo esercizio 2023-2024 sono salite a EUR1,10 miliardi da EUR1,09 miliardi su base annua. La performance dei negozi diretti è stata migliore rispetto quella dei negozi in franchising, maggiormente penalizzati dalle avverse condizioni meteo in quanto in prevalenza formati kids. L'Ebitda nel periodo finito il 31 ottobre mostra un lieve calo su base annua, a EUR121,5 milioni da EUR124,1 milioni.

Banca Popolare di Sondrio ha invece ceduto il 2,3%, alla sua terza sessione da ribassista.

Fra i pochi ribassisti anche Banca Farmafactoring, che ha ceduto il 3,3%, dopo il timido verde della vigilia con lo 0,1%.

Sullo SmallCap, Aquafil ha chiuso avanti del 9,2%, portando il prezzo a quota EUR3,20 dopo la contrazione della vigilia con il 2,3%.

doValue ha invece portato a casa il 5,9%, dopo due sedute concluse in rosso.

Biesse si è invece spinto avanti del 6,0%, con prezzo a EUR11,94, virando al rialzo dopo due sessioni in saldo passivo.

Fra le PMI, acquisti su Convergenze, che ha chiuso su del 2,3% dopo la seduta flat della vigilia.

Friulchem ha invece raccolto il 4,7%, dopo un lungo trend bearish e con il titolo che non chiudeva in verde dall'ultima decade di novembre.

Buoni acquisti anche su Alfio Bardolla, rialzista con il 4,4% dopo la contrazione di mercoledì con l'1,6%.

Fra i ribassisti, fra i numerosi, Cofle ha lasciato sul parterre il 2,4%, oggetto di prese di profitto dopo due sedute di attivo in cui ha raccolto oltre il 14%.

Estrima si è invece contratto del 6,6%, con nuovo prezzo a EUR0,85 per azione.

A New York, il Dow sta avanzando dello 0,3%, il Nasdaq sta avanzando dello 0,2%, mentre l'S&P 500 sta avanzando dello 0,3%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0998 contro USD1,0793 registrato in chiusura azionaria europea di mercoledì mentre la sterlina vale USD1,2669 da USD1,2527 di ieri sera.

Il Brent vale USD76,93 al barile contro USD73,20 al barile di mercoledì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD2.040,15 l'oncia da USD1.980,52 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di venerdì prevede la produzione industriale della Cina alle 0300 CET, mentre alle 0800 CET sarà la volta dell'indice dei prezzi all'ingrosso della Germania. Alle 0930 CET, il PMI manifatturiero e servizi della Germania, alle 1000 CET l'inflazione italiana insieme al PMI manifatturiero e dei servizi dell'Eurozona.

Alle 1100 CET, in arrivo il saldo della bilancia commerciale dell'Eurozona, alle 1515 CET la produzione industruiale e manifatturiera USA, seguito alle 1545 CET il PMI servizi e manifatturiero.

Alle 1900 CET sarà la volta dei dati da Baker Hughes e, alle 2130 CET, come di consueto il venerdì, il COT Report.

Fra le società non sono previste particolari comunicazioni.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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