MILANO (MF-DJ)--Male Wall Street con l'S&P 500 che si allontana dai massimi storici e con il Nasdaq in netto calo in attesa delle trimestrali della Big Tech americane e degli esiti della riunione del Fomc di domani. Il Dow Jones scende dello 0,53%, l'S&P 500 dello 0,84% e il Nasdaq Composite dell'1,79%.

"Il crollo dei listini cinesi (temporaneo secondo il China Securities Times) causato dalla stretta normativa su alcuni settori, è rimasto fino a ieri un fenomeno circoscritto, ma sembra contagiare nuovamente i mercati occidentali. Le vendite colpiscono in particolare i listini azionari e i settori ciclici (che avevano meglio performato ieri) e le principali materie prime. Vedremo se in corso di giornata ci sará un colpo di reni o meno", affermano gli strategist di Mps Capital Services. "Nel frattempo, sul fronte politico Cina-Usa, nel primo incontro bilaterale di alto livello da marzo è emersa come sia ancora molto ampia la differenza di veduta in vari campi. La Cina avrebbe presentato una lunga lista di richieste e lamentele, mentre gli Usa avrebbero messo in luce le preoccupazioni sui diritti umani e altri temi", concludono gli esperti.

Comunque sia "crediamo che la solida crescita degli utili continuerá a sostenere le azioni. Le previsioni di consenso sono di un aumento dei profitti del 72% su base trimestrale, contro la nostra attesa dell'80% su base aggregata. Ci aspettiamo un'espansione degli utili dell'S&P 500 del 40% nell'intero 2021 (200 dollari) e del 10% nel 2022 (220 dollari). A nostro avviso i settori ciclici, tra cui finanza, industria ed energia, traineranno la prossima fase del rialzo", afferma Mark Haefele, Chief Investment Officer di Global Wealth Management.

Per quanto riguarda poi la politica monetaria, "non ci aspettiamo alcun cambiamento sostanziale dal comunicato del Fomc di luglio", commenta Francois Rimeu, Senior Strategist di La Francaise AM. Sul fronte economico, prosegue l'esperto "ci aspettiamo che la Fed mantenga un tono cautamente ottimista considerando la diffusione della variante Delta". In dettaglio, l'occupazione si è rafforzata, "ma i membri della Fed avranno bisogno di piú dati prima di sentirsi a proprio agio nell'inasprire le condizioni finanziarie", spiega Rimeu, prevedendo che il presidente Jerome Powell annuncerá che le discussioni sul tapering continueranno durante l'estate. Gli analisti de La Francaise non si aspettano grandi dettagli sul processo di tapering e invece avvertono che la Fed potrebbe annunciare un cambiamento alla conferenza di Jackson Hole (26-28 agosto) o durante la riunione di settembre (21-22) prima di un annuncio formale a dicembre.

"La Federal Reserve continuerá a discutere del tapering questa settimana, ma è improbabile che sará pronta a segnalare una decisione", aggiunge Elisabet Kopelman, economista statunitense e osservatore della Fed presso SEB. L'economista si aspetta che il presidente della Fed Jerome Powell ripeta il recente messaggio secondo cui l'inflazione elevata è per lo piú transitoria, ma che la Fed è pronta ad agire contro i segnali di pressioni al rialzo "materiali e persistenti". La SEB si aspetta che la Fed segnali un'imminente decisione sul tapering alla riunione di settembre o forse giá al simposio di agosto a Jackson Hole, seguita da una decisione formale alla riunione di novembre. Il tapering "potrebbe iniziare a dicembre, ma esistono i rischi di un inizio un pò piú tardi all'inizio del prossimo anno", dice Kopelman.

Data l'elevata diversitá di opinioni all'interno del Federal Open Market Committee degli Stati Uniti su quando iniziare il tapering del Quantitative Easing, Julius Baer si aspetta infine che la banca centrale "adotti un tono equilibrato tra i pro e i contro del tapering", spiega David Kohl, capo economista della banca. La Federal Reserve rimanderá la decisione formale a una riunione successiva, dice Kohl.

L'ottimismo generale che circonda le prospettive economiche e l'inflazione superiore al previsto sono a favore del tapering, continua l'economista. Tuttavia, la diffusione della variante Delta, il nervosismo nei mercati compreso un calo dei rendimenti dei Treasury USA a 10 anni e il ritardo nella ripresa del mercato del lavoro sono buoni motivi per aspettare la riunione di agosto e settembre per decidere, aggiunge Kohl.

Sul fronte macroeconomico, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, secondo la lettura preliminare di giugno, sono saliti dello 0,8% a livello mensile. Il dato ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano invece un aumento del 2,1% m/m. Gli ordini ex trasporti sono saliti dello 0,3%, deludendo anche in questo caso le stime del consenso (+0,8%). Gli ordini ex difesa sono infine aumentati dell'1,0%, sempre su base mensile.

L'indice S&P/Case-Shiller dei prezzi delle case nelle 20 maggiori cittá degli Usa è invece salito del 2,1% a livello mensile ed è aumentato del 7% a livello tendenziale a maggio. L'indice riferito alle 10 maggiori cittá è invece salito dell'1,9% m/m e del 16,4% a/a.

Infine l'indice sulla fiducia dei consumatori negli Usa si è attestato a luglio a 129,1 punti, in aumento rispetto ai 128,9 di giugno e al di sopra del consenso a 125,8 punti. L'indice relativo alle aspettative si è attestato a 108,4 punti, mentre quello sulla situazione attuale è rimasto invariato a 159,6 punti.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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July 27, 2021 12:49 ET (16:49 GMT)