Le azioni australiane hanno oscillato in un range ristretto giovedì, in uno scambio noioso, mentre le perdite dell'oro e dei titoli tecnologici hanno contrastato i guadagni dei sottoindici dell'energia e dell'industria mineraria, mentre gli investitori attendevano i dati chiave sull'inflazione negli Stati Uniti.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,1% a 7.118,0 alle 0040 GMT. Il benchmark ha chiuso in ribasso dello 0,2% nella sessione precedente.

A livello globale, i mercati si sono ritirati dai massimi di 13 mesi di mercoledì, mentre l'attenzione si è rivolta ai dati sull'inflazione degli Stati Uniti e alla riunione della Federal Reserve della prossima settimana, dove le possibilità di un rialzo dei tassi hanno continuato a diminuire.

Separatamente, si prevede che la Reserve Bank of Australia aumenti ancora una volta il suo tasso d'interesse chiave entro la fine di settembre, al 4,35%, dopo il rialzo a sorpresa di martedì, e poi mantenga la politica per il resto dell'anno, secondo gli economisti in un sondaggio Reuters.

Le azioni locali dell'oro sono scivolate dell'1,9%, mentre i prezzi dei lingotti sono scesi mercoledì, appesantiti da un rialzo dei rendimenti obbligazionari statunitensi. Newcrest Mining e Northern Star Resources sono scese rispettivamente dell'1,3% e del 2,8%.

I titoli tecnologici hanno subito un calo dell'1,6% dopo che il Nasdaq, che è un settore tecnologico, ha chiuso in ribasso durante la notte. Il fornitore di centri dati NEXTDC Ltd ha perso il 2,6%.

I titoli del settore energetico, invece, sono saliti dell'1,4% grazie al rialzo dei prezzi del petrolio di circa l'1%, in quanto i piani dell'Arabia Saudita per un profondo taglio della produzione hanno più che compensato i problemi di domanda derivanti dall'aumento delle scorte di carburante negli Stati Uniti e dai deboli dati sulle esportazioni cinesi.

I pesi massimi dell'indice Santos e Woodside Energy sono saliti rispettivamente dell'1,9% e dello 0,8%.

I minatori hanno guadagnato lo 0,5%, mentre i trader hanno valutato le prospettive di ulteriori stimoli da parte della Cina, il principale produttore di acciaio. Rio Tinto e BHP Group sono saliti rispettivamente dell'1,3% e dell'1,5%.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento S&P/NZX 50 è sceso dello 0,6% a 11.759,15. (Relazione di Ayushman Ojha a Bengaluru; Redazione di Rashmi Aich)