Le azioni australiane hanno chiuso in rialzo lunedì, grazie al rally dei titoli tecnologici che ha compensato il freno dei pesi massimi dei minatori e delle banche sul benchmark, con gli investitori che ora guardano ai dati sull'inflazione locale.

L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 7.076,5, dopo essere sceso dello 0,6% all'inizio della sessione. Il benchmark è sceso del 2,9% nell'ultima settimana.

Le aziende del settore informatico (IT) sono state le prime a guadagnare nell'indice, con un aumento dell'1,9%, con Xero e Megaport che hanno aggiunto rispettivamente il 2,0% e il 3,3%.

Brad Smoling, amministratore delegato di Smoling Stockbroking, ha indicato nella volatilità dei titoli tecnologici occidentali il fattore chiave dell'aumento delle azioni IT locali.

Anche i titoli immobiliari sono stati tra i principali guadagnatori, con un aumento dello 0,9%.

Le società del settore energetico hanno fatto un balzo dello 0,8% grazie all'aumento dei prezzi del petrolio. La principale società del settore, Santos, ha chiuso la giornata in rialzo dello 0,7%, mentre la più grande società australiana di petrolio e gas ha guadagnato lo 0,5%.

Gli investitori si rivolgono ora ai dati sull'inflazione principale del Paese, previsti per mercoledì, un dato chiave per valutare la traiettoria dei rialzi dei tassi.

"I mercati continuano a credere che l'inflazione si stia muovendo nella giusta direzione, con i mercati che valutano solo il 50% di possibilità di un altro rialzo da parte della RBA entro la fine dell'anno", ha detto Josh Gilbert, analista di mercato di eToro.

La Federal Reserve statunitense ha indicato che è improbabile che tagli il suo tasso di riferimento nel 2024, come gli investitori avevano sperato in precedenza, smorzando un umore già cupo degli investitori.

I minatori sono stati i principali perdenti del benchmark, con un calo dello 0,8%, con un crollo dei prezzi dei futures sul minerale di ferro che ha pesato sul settore dei materiali.

I giganti minerari di peso elevato BHP Group, Rio Tinto e Fortescue hanno perso rispettivamente lo 0,4%, l'1,2% e l'1,3%.

Il minatore di litio Allkem ha chiuso la giornata con un ribasso del 3,3% dopo aver segnalato l'aumento dei costi di capitale per alcuni dei suoi principali progetti.

Anche le società finanziarie hanno subito un calo, con tutte le 'Big Four' bancarie in rosso.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 ha chiuso la giornata a 11.377,1 punti. (Relazione di Manvi Pant a Bengaluru; Redazione di Varun H K)