ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia con una seduta tutta in rialzo una settimana che si è comunque rivelata negativa, seppur di poco: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'963,50 punti, in progressione dello 0,42% rispetto a ieri.

Gli operatori hanno parlato di un rimbalzo tecnico - dopo diverse giornate deboli - che era atteso da tempo. Il movimento è stato favorito dalla corsa agli acquisti tipica di fine trimestre, dal calo del prezzo del petrolio e dalla flessioni dei rendimenti obbligazionari americani.

È stato inoltre accolto con favore il fatto che l'inflazione nell'Eurozona (4,3% in settembre) sia scesa in modo molto più deciso di quanto si aspettassero gli esperti. Nel contempo negli Usa il rincaro misurato dall'indice PCE, quello che la Federal Reserve utilizza come uno dei principali indicatori riguardo ai prezzi, si è attestato in agosto al 3,5%, rimanendo quasi invariato.

Gli investitori sperano quindi che la Banca centrale europea (Bce) e la Fed siano giunte alla fine del ciclo di forti aumenti dei tassi di interesse. A generare incertezza rimane comunque la disputa sul bilancio degli Stati Uniti: sussiste la minaccia di uno shutdown - blocco della attività amministrative - se non si troverà una soluzione entro domenica. Questo fattore non è comunque bastato a condizionare il rinnovato cauto ottimismo che si respirava oggi sulle piazze finanziari: si spiega così l'accelerazione dei corsi nelle ultime due giornate, che hanno portato l'SMI a chiudere la settimana con una performance del -0,5%, una flessione contenuta considerato l'andamento giorni precedenti.

A livello di singoli titoli si è osservata la tendenza ad accaparrarsi quelle azioni che hanno maggiormente sofferto negli ultimi tempi, prima fra tutte quella di Richemont (+1,91% a 112,00 franchi), che negli ultimi tre mesi aveva perso il 24%. Per lo stesso motivo fra i valori particolarmente sensibili alla congiuntura Sika (+0,95% a 233,10 franchi) e Geberit (+1,39% a 459,00 franchi) sono stati preferiti ad ABB (-0,36% a 32,80 franchi), Holcim (+0,03% a 58,78 franchi) e Kühne+Nagel (+0,46% a 261,00 franchi).

Ha trainato il listino Nestlé (+0,82% a 103,74 franchi) e un certo supporto è giunto anche dagli altri due pesi massimi difensivi, Roche (+0,30% a 250,45 franchi) e Novartis (+0,17% a 93,87 franchi). Nel comparto finanziario un po' sotto tono è apparsa UBS (+0,18% a 22,69 franchi), nel giorno in cui la controllata Credit Suisse ha presentato dettagli sul primo semestre, mostrando fra l'altro un incremento degli accantonamento per rischi legali. Ben altro piglio è stato mostrato da Swiss Life (+1,13% a 571,60 franchi), che ha dato il via a un riacquisto di azioni.

Nel mercato allargato Inficon (+6,68% a 1118,00 franchi) e VAT (+3,20% a 329,00 franchi) hanno approfittato di una raccomandazione di Berenberg. Ha trovato un mini-rimbalzo AMS Osram (+4,25% a 4,32 franchi), che ieri aveva perso il 20% dopo aver annunciato di voler raccogliere 2,25 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale, obbligazioni e altri strumenti.