ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia la settimana con una seduta in chiaro rialzo: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'045,49 punti, in progressione dell'1,17% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato l'1,01% a 14'115,56 punti.

Dopo un inizio titubante il mercato è salito decisamente di tono, confermando l'orientamento prudentemente positivo dei mercati delle ultime settimane. La cautela rimane comunque d'obbligo, visti fra l'altro gli ultimi dati congiunturali americani, piuttosto deludenti. Anche in Europa all'orizzonte si addensano le nuvole: una recessione appare sempre più probabile. Non è un caso che il prezzo del petrolio sia calato nettamente: oggi il corso è sceso sotto gli 80 dollari al barile, come non accadeva da inizio settembre.

Intanto le ultime esternazioni di esponenti della Federal Reserve, che hanno insistito sulla necessità di contrastare con forza l'inflazione, depongono a sfavore di uno rapido rallentamento dei ritmi di rialzo dei tassi d'interesse. E in Europa il dibattito in seno alla Banca centrale europea è lanciato: dal congresso delle banche di Francoforte sono giunti oggi accenti diversi.

In un commento gli analisti di Credit Suisse consigliano quindi prudenza agli investitori. Il mix di minore liquidità e tassi più elevati, nonché il rallentamento della crescita economica, non lascia presagire nulla di buono per gli utili aziendali. Le aspettative di guadagno potrebbero essere ancora troppo ottimistiche, mettono in guardia gli esperti.

In Svizzera gli occhi erano puntati su Zurich (+0,91% a 441,80 franchi), che si appresta ad avviare un programma di riacquisto di azioni, e su Holcim (+0,82% a 48,08 franchi), che ha nominato un nuovo responsabile delle finanze. UBS (+1,30% a 17,49 franchi) ha macinato ulteriormente terreno, mentre ha deluso ancora Credit Suisse (-1,55% a 4,06 franchi),

In grande evidenza è apparsa Novartis (+3,07% a 81,51 franchi), che ha compensato la scarsa tonicità delle ultime sedute superando ampiamente Roche (+0,39% a 308,00 franchi). Fra i due valori farmaceutici si è inserito il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,91% a 110,88 franchi).

Nel mercato allargato non è passato inosservato il balzo di Klingelnberg (+28,14% a 16,85 franchi), che ha pubblicato risultati aziendali sorprendentemente buoni. SGS (+2,13% a 2304,00 franchi) ha proseguito il recupero dopo il tonfo di mercoledì.