ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia la prima (corta) settimana dell'anno con una seduta tutta in ribasso: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'185,90 punti, in flessione dello 0,34% rispetto a ieri. Sull'arco di sette giorni ha per contro guadagnato lo 0,4%.

La giornata è partita fin da subito in negativo ed è andata peggiorando con il trascorrere delle ore, ma nel finale è subentrato un certo recupero. A pesare è stato fra l'altro l'ultimo rapporto sul mercato del lavoro americano: l'economia statunitense ha creato più posti di quanto atteso e la disoccupazione si è mantenuta su bassi livelli, con un tasso al 3,7%.

Questa robustezza congiunturale non è al momento troppo gradita agli investitori, perché potrebbe spingere la Federal Reserve a mantenere invariata la sua politica monetaria, rinunciando a tagli dei tassi d'interesse. E come noto proprio la prospettiva di una riduzione del costo del denaro ha sostenuto i corsi azionari negli ultimi mesi.

Sul fronte interno in difficoltà si è a lungo trovata Partners Group (-0,73% a 1159,00 franchi), uno dei valori che si è meglio comportato nel 2023, riuscendo però poi a compensare parte delle perdite. Nello stesso comparto finanziario vendite sono state segnalate anche su Swiss Life (-0,27% a 581,40 franchi), mentre ha convinto di più UBS (+0,51% a 25,51 franchi).

Tutt con il segno meno hanno chiuso i valori maggiormente dipendenti dai cicli economici quali ABB (-1,34% a 35,98 franchi), Holcim (-0,58% a 64,60 franchi), Kühne+Nagel (-0,93% a 298,50 franchi) e Sika (-0,74% a 255,60 franchi). Ha cercato di trainare il listino Novartis (+0,63% a 90,41 franchi), che ha rilevato una società biotecnologica cinese, mentre scarso supporto è giunto dagli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-1,20% a 251,30 franchi) e Nestlé (-0,14% a 98,63 franchi).

Nel mercato allargato Basilea (+6,09% a 36,60 franchi) ha informato riguardo all'avanzamento dei suoi progetti strategici. DocMorris (+12,66% a 79,20 franchi) ha approfittato di una raccomandazione di Berenberg, mentre Barry Callebaut (-3,63% a 1355,00 franchi) ha sofferto per un giudizio di Kepler Cheuvreux.