ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude quasi invariata una seduta praticamente letargica: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'144,88 punti, in flessione dello 0,01% rispetto a ieri.

Il listino è rimasto sempre vicino alla parità: i giochi in relazione al 2023 sembrano ormai già fatti. La prospettiva di un taglio dei tassi d'interesse - in particolare da parte della Federal Reserve - è già contemplata nei corsi e non vi sono novità in grado di far avanzare ulteriormente il carrozzone azionario.

Al contrario, c'è chi intravede addirittura un punto di svolta, anche considerato che l'indice di volatilità SMI si trova a un livello solo di poco superiore ai suoi minimi. Le piazze finanziarie sono solite anticipare gli eventi e l'abbassamento del costo del denaro può anche essere visto come una risposta a un possibile rallentamento congiunturale, con effetti a cascata sui dividendi aziendali. Se ne riparlerà probabilmente a partire da gennaio.

A livello di singoli titoli si è messa in mostra Kühne+Nagel (+1,36% a 290,50 franchi), che potrebbe approfittare dei problemi della logistica globale in relazione al Mar Rosso, mettendo a disposizione maggiormente il trasporto aereo. Meno ispirati si sono rivelati altri valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali ABB (-0,16% a 37,51 franchi), Holcim (-0,24% a 66,84 franchi) e Sika (+0,22% a 271,10 franchi).

UBS (+0,84% a 26,42 franchi) si è confermata su livelli elevati ed è stata preferita a Partners Group (-1,02% a 1218,00 franchi). Poco mossi si sono rivelati i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,01% a 96,58 franchi), Roche (-0,23% a 243,50 franchi) e Novartis (-0,02% a 84,60 franchi).

Nel mercato allargato va segnalato il balzo di DocMorris (+12,84% a 75,60 franchi), che viene attribuito alla reazione di venditori allo scoperto presi in contropiede dalla raccomandazione di Deutsche Bank. Inficon (-2,31% a 1182,00 franchi) ha sofferto per un giudizio di Baader Helvea.