Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici da parte di Jamie McGeever, editorialista dei mercati finanziari.

L'attenzione in Asia mercoledì si rivolge ai dati sull'inflazione cinese, con gli investitori che si aspettano che le pressioni disinflazionistiche siano aumentate in ottobre, ma non ad un ritmo tale da sgonfiare il recente rimbalzo dell'ottimismo sulla ripresa economica.

Verranno rilasciati i dati sull'inflazione dei prezzi alla produzione e al consumo, i punti salienti di un calendario regionale che comprende anche i prestiti bancari giapponesi, i dati sul commercio e sulle partite correnti, le vendite al dettaglio indonesiane e il PIL delle Filippine. I mercati asiatici aprono giovedì in uno scenario globale abbastanza benigno. I rendimenti obbligazionari statunitensi continuano a scendere, i prezzi del petrolio sono i più bassi da luglio - il greggio WTI è sceso del 20% rispetto al picco di settembre - e Wall Street sta resistendo alle pressioni di presa di profitto per mantenere i suoi recenti guadagni.

Una solida asta di titoli del Tesoro USA a 10 anni, mercoledì, ha contribuito a prolungare il rally di questa settimana che sta facendo scendere i rendimenti lungo tutta la curva. Anche i rendimenti globali si stanno muovendo: il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è tornato sotto lo 0,85%, dopo essere arrivato a due punti base dall'1% la scorsa settimana.

Il calo dei rendimenti obbligazionari statunitensi sta togliendo un po' di brillantezza al dollaro, che a sua volta sta permettendo alle valute asiatiche di reagire. Lo yuan cinese questa settimana, ad esempio, è il più forte in oltre due mesi, godendo di una tregua dalla forte pressione al ribasso degli ultimi mesi.

Il governatore della People's Bank of China, Pan Gongsheng, ha dichiarato che Pechino si opporrà con determinazione al superamento dello yuan, secondo quanto riportato dal Financial News, un giornale di proprietà della PBOC, e un numero crescente di gestori patrimoniali globali potrebbe apprezzare maggiormente gli asset cinesi.

Si prevede che i dati di giovedì mostreranno una deflazione annuale dei prezzi alla produzione in leggera accelerazione a -2,7% dal -2,5% di settembre, interrompendo una serie di tre mesi di miglioramento. Anche l'inflazione annuale dei consumi dovrebbe scivolare a -0,1% dallo 0,0%. Si prospetta un'altra giornata movimentata nel settore immobiliare cinese, dopo che le azioni di Ping An Insurance Group sono crollate ai minimi di un anno mercoledì, dopo che la Reuters ha riferito che le autorità cinesi hanno chiesto all'azienda di assumere una partecipazione di controllo nello sviluppatore in difficoltà Country Garden.

In Giappone, invece, tra le grandi aziende che pubblicheranno le loro ultime relazioni giovedì ci sono Nissan, Honda, Sony e il più ampio Gruppo Softbank.

Anche lo yen rimane vulnerabile, scivolando ulteriormente sotto il livello psicologicamente chiave di 150 per dollaro. Ora è scambiato vicino a 151,00 per dollaro e in vista della soglia di 152,00 che molti analisti ritengono possa essere la soglia per un intervento diretto di acquisto di yen da parte delle autorità giapponesi.

I trader dello yen giovedì guarderanno anche i dati sui prestiti bancari giapponesi di ottobre e il rapporto sul commercio e sulle partite correnti di settembre.

Il peso filippino sarà molto sensibile al rapporto sul PIL del terzo trimestre del Paese. La banca centrale ha dichiarato il 26 ottobre che la crescita annuale del terzo trimestre sarà probabilmente intorno al 4,5%.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati giovedì:

- Inflazione PPI e CPI in Cina (ottobre)

- Commercio e partite correnti del Giappone (ottobre)

- Intervento di Powell della Fed