GINEVRA (awp/ats) - Ritorno in zona utili nel 2022 per l'aeroporto di Ginevra, che come tutto il settore dell'aviazione aveva sofferto per la pandemia: stando ai dati diffusi oggi lo scalo ha chiuso i conti con un profitto netto di 46 milioni di franchi, a fronte della perdita di 89 milioni del 2021.

I ricavi sono raddoppiati, salendo a 423 milioni, un numero peraltro ancora del 14% inferiore a quello osservato nel 2019 pre-Covid. In forte crescita annua sono risultati anche i passeggeri (+138% a 14 milioni) e i movimenti aerei (+64% a 160'000).

"Abbiamo assistito a una forte ripresa, che abbiamo dovuto gestire in modo efficiente", ha affermato in una conferenza stampa André Schneider, presidente della direzione di Genève Aéroport, la società che gestisce l'aeroporto. "Ora che ci stiamo stabilizzando, dobbiamo continuare a investire", ha aggiunto.

Prima dell'arrivo del coronavirus la dirigenza aveva detto di sperare di raggiungere i 25 milioni di passeggeri entro il 2030. Ora invece prevede una stagnazione nell'arco di 10 anni. "Il modo in cui le persone viaggiano si evolverà, soprattutto considerate le riunioni di lavoro a distanza, l'assenza di neve in marzo e l'interesse delle nuove generazioni alle questioni ambientali", ha chiosato il presidente del consiglio di amministrazione Pierre Bernheim.

La compagnia di gran lunga più importante per lo scalo rimane EasyJet (quota di mercato del 49,6%), davanti a Swiss (11,5%), British Airways (4,7%), Air France (3,9%), Iberia, (2,9%), nonché KLM Royal Dutch Airlines, TAP Portugal, Turkish Airlines, Lufthansa e Emirates (tutte intorno al 2%).

L'aeroporto di Ginevra-Cointrin è il secondo in Svizzera per importanza, dopo quello di Zurigo, ma è più vecchio: il campo d'aviazione è infatti frutto di una legge votata dal gran consiglio ginevrino nel 1919. Il primo atterraggio avvenne il 23 settembre 1920.