BRUXELLES (Reuters) - L'Europa rischia di perdere la corsa per diventare una potenza mondiale nel settore delle batterie, poiché l'accesso alle materie prime rimane un ostacolo importante, insieme all'aumento dei costi e all'agguerrita concorrenza.

È quanto emerge da una relazione pubblicata oggi dalla Corte dei conti europea (Cce).

Il rapporto avverte che l'Unione europea potrebbe non riuscire a raggiungere gli obiettivi climatici, poiché tali sforzi dipendono in larga misura dall'adozione di veicoli elettrici alimentati da batterie composte da un mix di metalli che vanno dal cobalto al nichel e al litio.

La Cce, il revisore esterno indipendente dell'Unione europea, ha detto che quasi un'auto nuova su cinque immatricolata nel blocco nel 2021 aveva una presa elettrica. La domanda è destinata ad aumentare con circa 30 milioni di veicoli a emissioni zero che dovrebbero arrivare sulle strade europee entro il 2030, mentre la vendita di nuove auto a benzina e diesel sarà vietata entro il 2035.

Tuttavia, la strategia Ue non ha tenuto conto della capacità del blocco di soddisfare questa nuova domanda di batterie.

"L'Ue aspira a diventare una superpotenza mondiale delle batterie per garantire la propria sovranità economica, ma ci riuscirà? Le probabilità non sono buone", ha detto ai giornalisti Annemie Turtelboom, responsabile dell'audit della Corte dei conti europea.

L'approvvigionamento di materie prime dell'Ue è altamente concentrato in pochi Paesi, con rischi geopolitici che potrebbero causare carenze. Per cinque materiali chiave, la dipendenza dell'Ue dalle importazioni è in media del 78%, ha detto la Cce.

"L'Ue non deve ritrovarsi nella stessa situazione di dipendenza dalle batterie che ha avuto con il gas naturale proveniente dalla Russia", ha affermato Turtelboom.

Circa due terzi del cobalto mondiale provengono dalla Repubblica Democratica del Congo, il 40% della grafite naturale proviene dalla Cina e l'Ue dipende interamente dalle importazioni per il litio raffinato. La Cina rappresenta il 76% della capacità produttiva globale di batterie.

L'estrazione in Europa richiederà troppo tempo. Il Portogallo, che detiene le maggiori riserve di litio del blocco, prevede che la produzione non inizierà prima del 2026.

Inoltre, la Corte dei conti europea ha affermato che Bruxelles è in ritardo sulla competitività dei costi, in parte a causa dei prezzi elevati dell'energia, mentre i dati della Commissione europea rimangono obsoleti e incompleti e i finanziamenti pubblici non sono coordinati e tendono a sovrapporsi.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)